Il Foglio sportivo
Hamilton non ha più l'età, ma ha altro per vincere in F1
La doppia sfida del sette volte campione del mondo: trionfare con la Ferrari a 40 anni. Tra lezioni d’italiano, allenamento in altura e post in rosso
Solo Nigel Mansell, nella Formula 1 moderna, è riuscito a vincere oltre i 40 anni. Ne aveva addirittura 41, 3 mesi e 5 giorni quando nel 1994 ha conquistato il Gran premio d’Australia, due anni dopo esser diventato campione del mondo. Nell’albo d’oro del Mondiale ci sono campioni ultraquarantenni come Graham Hill, Jack Brabham e Juan Manuel Fangio che conquistò il quinto titolo a 46 anni suonati. Fagioli nel 1951 vinse il Gran premio di Francia addirittura a 53 anni. Ma stiamo parlando di un’altra Formula 1, non di quella piena di under 30 e di debuttanti che scatterà il 16 marzo in Australia. Anche per questo la sfida lanciata da Lewis Hamilton è pure una sfida alla storia. Sir Lewis Hamilton festeggerà 40 anni il 7 gennaio, quattro giorni dopo il 56esimo compleanno di Michael Schumacher che li ha compiuti venerdì e presto diventerà nonno grazie a Gina Maria. Quando nel 2012 abbandonò per la seconda volta la Formula 1, lasciando il volante della Mercedes proprio a Hamilton, Michael aveva 44 anni e 10 mesi, ma la sua ultima vittoria era stata quella del 2006 in Cina con la Ferrari. Oltre i 40 non aveva beccato palla neppure lui.
“Quando Lewis, il 31 gennaio dello scorso anno, venne a casa mia a dirmi che aveva firmato per la Ferrari, dopo un primo momento di smarrimento, ho pensato che mi aveva tolto un peso. Non sarebbe stato facile dire al pilota più iconico della storia, quello con cui avevamo vinto tutto, che il suo tempo era passato e avremmo dovuto lasciarlo a casa. E prima o poi avrei dovuto farlo…”, ha confessato Toto Wolff a Matt Whyman nel suo “Inside Mercedes F1”. Toto vede sempre un’opportunità nei cambiamenti. E l’addio di Lewis gli è servito per abbassare l’età media del team (e pure i costi dei piloti) scommettendo su Kimi Antonelli. Insomma, sta a vedere che l’effetto Hamilton potrebbe far bene a tutto il motorismo italiano... Sta di fatto che Toto un altro anno con Lewis lo avrebbe trascorso volentieri. Ma Lewis ha confessato di avere la Ferrari in testa fin da quando, ancora ragazzino, sceglieva la macchina rossa di Michael Schumacher per giocare alla PlayStation e sul suo primo kart indossava un casco rosso (ora diventato la foto del suo nuovo profilo social). “È da quando lo conosco, da più di vent’anni che mi parla della Ferrari. Non è stato difficile convincerlo”, ha ripetuto Fred Vasseur, l’uomo che insieme al presidente Elkann lo ha lavorato ai fianchi un anno fa. “Quello che mi ha sorpreso è che Lewis abbia deciso di andarsene, ancora prima di capire se nel 2024 la nostra macchina sarebbe stata competitiva”, aveva detto Toto. Visto come è andata la stagione ha dimostrato di aver fatto la scelta giusta. Oggi la Ferrari vale più della Mercedes.
L’età di Lewis non è un fattore che preoccupi gli uomini di Maranello. Nonostante arrivi da una stagione che lo ha visto uscire battuto dal confronto con il suo compagno di squadra (24-6 in qualifica, comprendendo le gare sprint), i ferraristi non temono di ritrovarsi un pensionato in squadra. Sono tutti convinti che Lewis porterà esperienza, abitudine alla lotta di vertice, capacità nella gestione della gara, motivazione extra per dimostrare di essere all’altezza di un sette volte campione del mondo. “Sarà un valore aggiunto per tutti”, dicono senza badare alla carta d’identità. “La sua abilità nella messa a punto della vettura, nel dare indicazioni agli ingeneri sarà fondamentale. Proprio il fatto che si provi poco in pista gli dà ancora più valore perché a Lewis basta poco per indicarci la direzione giusta da seguire”, racconta Loic Serra che ha lavorato a lungo con lui in Mercedes. Il primo a sapere che Lewis Hamilton potrà dargli qualcosa è Charles Leclerc che potrebbe davvero fare un corso avvicinato e accelerato su come si diventa campioni del mondo. Ma Leclerc sa anche che Lewis potrebbe togliergli qualcosa, finendogli davanti in gara e rubandogli la squadra. Saranno una coppia bellissima, ma anche ad alto rischio esplosione. Fred Vasseur ha raccontato di non essere preoccupato. Ritiene che conoscendoli da quando erano ancora dei ragazzi sia un vantaggio e che gestire Leclerc e Sainz sia stato più complicato.
Hamilton non arriva a Maranello per aggiungere qualche tuta rossa al suo guardaroba, completare il suo garage con una nuova Ferrari stradale o sfilare con l’ultima collezione di moda del Cavallino su qualche passerella. Magari farà anche tutto questo e costringerà mamma Rossella al Montana a cucinargli qualcosa di vegano, ma prima di tutto viene alla Scuderia per vincere. E si sta preparando all’appuntamento nel miglior modo possibile in montagna da dove posta foto già di rosso vestito. Sta studiando l’italiano per poter parlare con i meccanici, integrarsi nella squadra, ben sapendo che tutto il lavoro viene svolto in inglese e non gli servirà sapere l’italiano. Ma lui, al contrario di Fred Vasseur, vuole davvero integrarsi con tutti. Sta lavorando anche sul volante che ha i comandi posizionati in modo diverso rispetto alla Mercedes. Vuole arrivare pronto al primo test che effettuerà a Fiorano con la monoposto di qualche anno fa per memorizzare in pista tutte le procedure. Poi si dedicherà al simulatore per iniziare a lavorare anche sulla nuova vettura. Arriverà con una persona che lo seguirà dal punto di vista delle relazioni esterne e la Ferrari lo affiancherà comunque con una persona totalmente dedicata, esattamente come era accaduto con Sebastian Vettel. Capomacchina e ingegnere di pista (Riccardo Adami) sono già stati scelti e Lewis li ha già conosciuti. “Abbiamo preferito non prendere nessuno dalla Mercedes per fare a modo nostro. Non era necessario replicare a Maranello una struttura come quella che Lewis aveva in Mercedes, anche perché sono un paio d’anni che non vincono”, ha detto Fred Vasseur.
Tutto è pronto. L’operazione Hamilton ormai è lanciatissima e Lewis ha già cominciato a mettersi del suo, segnalando su Linkedin che ricopre una nuova posizione lavorativa presso la Scuderia Ferrari: “Rendiamo il 2025 un anno da ricordare”. Avrà anche 40 anni, ma ha lo spirito e la voglia di quel bambino con la macchinina rossa.
Il Foglio sportivo