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la finale a Riad

Il Milan vince la Supercoppa italiana e finalmente si è preso le sue responsabilità

Giovanni Battistuzzi

I rossoneri hanno ribaltato la finale contro l'Inter e conquistato la prima coppa dell'èra Gerry Cardinale. Non tutte le colpe erano di Paulo Fonseca, ha detto Theo Hernandez

La verità, peraltro di Pulcinella, se l'è lasciata sfuggire Theo Hernandez al termine della finale di Supercoppa Italiana dopo che il suo Milan aveva battuto per 2-3 l'Inter: "Se Fonseca è andato via, non è solo colpa sua. È anche colpa nostra". Il francese è persona umile, non ha voluto aggiungere un "soprattutto colpa nostra", ma tant'è. Parlava al plurale, ma non un plurale collettivo. Un plurale minoritario ma rappresentativo di parte del meglio che il Milan ha in rosa. Paulo Fonseca è stato esonerato, il Milan ha iniziato a correre, soprattutto a rincorrere gli avversari, a convincersi che solo faticando e lottando si può vincere. Improbabile che tutto questo sia merito esclusivo del nuovo allenatore Sérgio Conceição, ben più probabile che l'arrivo e la breve permanenza di Paulo Fonseca nella Milano rossonera fosse un intermezzo sbagliato, un errore di percorso dovuto a una abbaglio di difficile spiegazione. Perché ci fosse lui seduto in panchina non era chiaro a nessuno, probabilmente nemmeno ai dirigenti. Quale ubriacatura estiva avevve generato quella scelta non era soprattutto chiaro ai giocatori. Si sono trovati un maestrino, certo bravo e preparato, quando avevano bisogno di altro, di una persona che parlava al loro orgoglio. Quell'uomo è arrivato sette mesi dopo.

   

Il Milan è un conglomerato di raffinatezza e svogliatezza, di giocatori dai piedi e dalla visione di gioco di primissimo livello e di indolenza assoluta, di leader che hanno bisogno di un fustigatore per diventarlo quanto meno per finta, Vale oggi quello che valeva nell'estate del 1967 al ritorno di Nereo Rocco alla guida di un Milan che l'anno prima aveva vissuto una stagione più che mediocre: "Non xé un problema, co tre sberle e do bone parole anca un mona se fa furbo". Nereo Rocco quel gruppo che aveva chiuso ottavo l'anno prima, lo portò allo scudetto. Difficile che Sérgio Conceição possa fare altrettanto ma quanto meno ha iniziato con un trofeo. Non era mai capitato nell'èra Gerry Cardinale.

  

Una vittoria arrivata in rimonta: dal 2-0 al 2-3. Due momenti di disattenzione e un momento, prolungato, di orgoglio acceso, come spesso accade, da Rafael Leão, l'uomo che Paulo Fonseca aveva perso per poi, più con le cattive che con le buone, era riuscito a recuperare.

  

Nella serata del 6 gennaio allo stadio Al-Awwal Park di Riad, il Milan ha preso finalmente le misure con se stesso, si è deciso di prendersi le proprie responsabilità, forse per la prima volta nella stagione. Non è mai troppo tardi per nessuno, nemmeno per una squadra che ha fatto di tutto per fare in modo di far ricadere le colpe di tutti su di una sola persona. 

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