Perché la Lazio ha licenziato Juan Bernabé, l'uomo che fa volare l'aquila Olimpia
Il falconiere aveva pubblicato immagini del suo pene dopo un'operazione chirurgica sostenendo di averlo fatto "per dare coraggio ai tanti uomini che hanno problemi di erezione". La Società italiana di andrologia aveva denunciato a novembre "la scarsa informazione sul tema e sulla necessità invece di parlare di questi problemi"
La Lazio ha licenziato Juan Bernabé, il falconiere del club, l'uomo che fa volare allo stadio l'aquila Olimpia. L'uomo si era sottoposto sabato 11 gennaio a un'operazione chirurgica per l'impianto di una protesi peniena dal chirurgo urologo-andrologo Gabriele Antonini alla 'Clinica Nuova Villa Claudia', a Roma. Ieri aveva pubblicato sui suoi canali social alcuni scatti sui del post-operazione, nei quali mostrava il pene da diverse angolazioni. Alla Zanzara lo spagnolo aveva detto di non essere pentito di averlo fatto e che "ho fatto vedere la foto del pene a scopi medici non capisco il legame con la pornografia. Ho fatto l’intervento per aumentare le mie prestazioni sessuali perché sono molto attivo". A Repubblica aveva sostenuto di aver scelto di pubblicare le foto "per dare coraggio ai tanti uomini che hanno problemi di erezione e soffrono di nascosto in silenzio. I tifosi della Lazio mi hanno dato forza e mi hanno chiesto consigli. Per me è naturale vivere così il mio corpo. Questo è un tema molto delicato, gli uomini hanno vergogna" e di aver avuto "due carcinomi in passato e un problema al testicolo cadendo da cavallo. Ora ho ritrovato fiducia in me stesso e la piena potenza sessuale".
Alla società del presidente Claudio Lotito le giustificazioni via stampa del falconiere non sono però parse convincenti. In un comunicato ha scritto: "La S.S. Lazio S.p.a., allibita nel vedere le immagini fotografiche e in video del sig. Juan Bernabé e nel leggere le dichiarazioni che le hanno accompagnate, comunica di avere interrotto, con effetto immediato, ogni rapporto con costui, attesa la gravità del suo comportamento".
Ha aggiunto: "La Società si rende conto del dolore, peraltro condiviso, che ai tifosi provocherà la perdita dell'aquila nelle prossime gare casalinghe, ma ritiene che non è possibile essere associati, tutti, per di più con il simbolo storico dell'aquila, ad un soggetto che, con la sua iniziativa, ha reso inammissibile la prosecuzione del rapporto".
Nel novembre del 2024, in occasione della prima Giornata nazionale per la salute dell'uomo (sostenuta dal ministero della Salute), la Società italiana di andrologia (Sia) aveva denunciato "la scarsa informazione sul tema", sottolinenado la necessità di parlare di questi problemi ed evidenziando come la sfera sessuale nei maschi fosse un tabù che andava il più possibile superato: secondo i dati del ministero infatti il 73,4 per cento dei giovani non ha mai fatto una visita presso un medico andrologo e solo il 50 per cento dei ragazzi dichiara di essere soddisfatto della propria vita sessuale. La Sia sottolineava proprio come l'incapacità di parlare di problemi erettili con i propri medici era un pericolo per la salute degli uomini in quanto i problemi erettili spesso erano un sintomo di altre malattie.
Proprio a novembre il segretario della Sia, Tommaso Cai, affermava che "solo l'8,1 per cento dei ragazzi ha parlato con il medico di problematiche sessuali" e che "la disinformazione sulle malattie a trasmissione sessuale come hpv sta determinando un impatto anche sulla fertilità dei giovani uomini, che ad oggi si trovano ad avere peggiori parametri seminali rispetto a coloro che erano loro coetanei negli anni '90. Diventa imperativo, dunque, riaprire il capitolo dell'educazione sessuale nei giovani maschi".
la nota stonata #20