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Il business delle Figurine Panini
Nonostante non ci siano più le figurine introvabili di una volta, La platea di appassionati è sempre più alta. Una passione a cui l'azienda di Modena guarda tra tradizione e innovazione
Il “celo celo manca” piace ancora. Non saranno più i tempi di Pier Luigi Pizzaballa, portiere dell’Atalanta negli anni Sessanta-Ottanta introvabile tra le figurine della collezione Calciatori Panini, perché oggi di “Gronchi Rosa” nella versione calciatori ce ne sono sempre meno. Ma la platea di appassionati è sempre più alta, una passione a cui Panini guarda tra tradizione e innovazione.
L’edizione numero 64 propone diverse novità, a partire dall’album, per la prima volta in versione brossura, ovvero con il dorso rilegato e “super resistente”, ha detto Alex Bertani, direttore mercato Italia di Panini. Tra le altre novità c’è anche il ritorno al mezzobusto per le figurine, oltre alla possibilità di accedere ai dati statistici dei singoli giocatori scannerizzando l’immagine e ai messaggi audio esclusivi registrati dai protagonisti.
Le figurine sono 721, da raccogliere appunto in un album di 120 pagine: numeri lontani dalla prima edizione nel 1960/61, quando in copertina c’era Nils Liedholm. Eppure il fascino è rimasto lo stesso per bambini e per adulti. Basta guardare i numeri del bilancio di Waterfall, holding che controlla il business di Panini e che nel 2023 ha registrato ricavi pari a 1,5 miliardi di euro e un utile di oltre 400 milioni. Numeri spinti dalla passione di milioni di adulti e bambini, con il “celo celo manca” che va ancora di moda. Una crescita che ha permesso a Panini, nel corso degli anni, di espandere il proprio raggio d’azione fino ai fumetti e anche a Topolino, di cui è diventata casa produttrice dal 2013. Le figurine restano al centro, soprattutto quelle calcistiche, tanto che sarà lanciato per la prima volta anche un album dedicato al calcio femminile.