Ora lasciate in pace Sinner, che non ha bisogno di pacche sulle spalle
L'assenza del tennista sud tirolese al Quirinale e le solite e stanche polemiche per il suo presunto essere poco italiano. Il no a Mattarella non ha nulla di scandaloso
Il rischio è un remake dell’antico caso “Nazionale”. Jannik Sinner accusato di nuovo di essere poco italiano. Il presidente Sergio Mattarella ti invita al Quirinale per celebrare l’Italia del tennis e tu che fai, declini l’invito con la scusa di aver bisogno di riposo assoluto? Che saranno mai un’ora di volo, qualche stretta di mano, un discorso ufficiale e quattro foto a favore di telecamera? Queste le motivazioni dell’accusa. Il sospetto è che si tenda a sottovalutare cosa significa avere 23 anni ed essere il numero uno al mondo, oneri e onori che questo compito comporta tutti i giorni, lo stress e la programmazione maniacale che sta dietro a ogni successo presente e futuro. Da qui forse, e non dall’arroganza o dall’irriconoscenza derivano i no al Quirinale e a Sanremo (con tutto l’abisso che c’è tra i due luoghi). E poi, ormai dovremmo averlo compreso, Sinner non è il tipo a cui piace darsi le pacche sulle spalle da solo, mettersi in posa in pompa magna per farsi dire quanto è forte, che orgoglio rappresenta per il nostro paese, farsi tirare a destra e sinistra come se fosse una bella statuina, “prendete e mangiatene tutti”.
La sua assenza, inoltre, ha contribuito a mettere in luce tutti gli altri, la squadra femminile e quella maschile, entrambe numero uno del mondo con o senza di lui. Se Sinner si fosse presentato a Roma avrebbe rischiato di mettere in ombra tutti gli altri componenti. E bene ha fatto Berrettini a citare nel suo discorso: “Il piccolo contribuito che ha dato un ragazzo altoatesino”. Questo commento, da solo, avrebbe potuto smorzare ogni polemica. Chi gioca a tennis seriamente certe assenze le comprende. Nello sport un certo tipo di forma e sostanza giocano su campi diversi.
Jannik Sinner avrà a disposizione, se non lo ha già fatto e per fortuna nostra, molte altre opportunità per scusarsi con Mattarella.
Infine la sua sinfonia, Sinner se l’è sempre suonata e sudata da sola, con l’aiuto del suo team. Prima ancora degli inviti, delle richieste, delle cerimonie celebrate anche in suo onore. Mentre conquistava il suo terzo torneo dello Slam a Melbourne, noi al massimo, lo stavamo a guardare.