Emis Killa a San Siro durante Milan-Empoli del  10 marzo 2024 (foto Getty Images)

sugli spalti

Un altro Daspo. Emis Killa e le colpe dei tifosi

Giovanni Battistuzzi

Il rapper per tre anni non potrà entrare in uno stadio. Quello che è stato un provvedimento utile, è sempre più utilizzato per allontanare dagli spalti le persone indesiderate

Emis Killa sarebbe indagato dalla procura di Milano per associazione a delinquere nell’inchiesta "Doppia curva" della Direzione distrettuale antimafia, quella che a fine settembre ha portato a 19 misure cautelari e all’azzeramento dei due vertici delle curve di Milan e Inter. Per questo, il cantante ha fatto sapere che non parteciperà al Festival di Sanremo, che preferisce fare un passo indietro. Per la procura il rapper avrebbe assistito al pestaggio di uno steward l’11 aprile in occasione della partita Milan-Roma fuori dallo stadio Giuseppe Meazza (i video evidenziano come non abbia parteciapato alla rissa). Inoltre, in una perquisizione a casa sua sarebbero stati trovati sette coltelli, tre tirapugni, uno sfollagente, un taser e quasi 40 mila euro in contanti. Non è dato a sapersi che coltelli fossero e se il taser fosse accompagnato dal porto d'armi. Il problema di Emis Killa, molto probabilmente è un altro: avere amici brutti sporchi e cattivi, gente da curva, capi ultrà. Per questo non potrà entrare allo stadio: il questore Bruno Megale ha firmato nei suoi confronti un Divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive per tre anni

    

Il solito Daspo, quello che venne introdotto in Italia con la legge 401 (articolo 6) del 13 dicembre 1989. Era quella un'epoca dura, di scontri tra tifosi violenti, tipo l’assalto dei fiorentini con le molotov al treno dei bolognesi. Scontri che ogni tanto ritornano, che sono in leggera crescita negli ultimi anni, ma lontanissima dai livelli degli anni Ottanta, quando il provvedimento venne introdotto. Eppure i Daspo sono in continuo aumento (vengono anche comminati anche per il possesso di un fumogeno), sono oltre seimila nel nostro paese. L'ultimo quello dato a Emis Killa.

    

Il Daspo è stato un provvedimento utile per arginare una deriva violenta del tifo, ultimamente però è utilizzato per tenere lontani dagli stadi gente non gradita alle forze di polizia. Gente come Emis Killa che ha la colpa di avere amici "sbagliati", arrestati e tenuti lontani dagli stadi. Un provvedimento, l'ennesimo, che fa passare il concetto che il tifo organizzato non sia altro che delinquenza.

   

Come sottolineato a Toronews dall'avvocato Flavio Campagna, legale di alcuni tifosi del Torino colpiti da Daspo e con una certa esperienza in questo ambito, "stiamo rinunciando al buonsenso e alla ragionevolezza, due criteri normalmente utilizzati dalla Corte Costituzionale per decidere se le norme che regolano il nostro vivere quotidiano sono in linea o meno con l'ordinamento". Anche perché "la frequenza dei provvedimenti è tornata ad essere molto alta. Stiamo constatando che arrivano diffide non legate a fatti di violenza, ma in molti casi motivate dal fatto che i tifosi erano già colpiti da diffide precedenti".

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