Il Foglio sportivo
Il punto sugli impianti sportivi di Milano a un anno dal via delle Olimpiadi invernali
I costi salgono, con 70 milioni in più rispetto agli iniziali 180. L’Arena di Santa Giulia sarà consegnata a dicembre. E San Siro diventerà Olimpico
Metro lilla, capolinea San Siro. Il 6 febbraio 2026 al Giuseppe Meazza inizieranno i XXV Giochi olimpici invernali. Dopo Roma, Cortina e Torino anche Milano avrà il suo stadio olimpico. Probabilmente per poco, nel caso in cui Inter e Milan dovessero abbatterlo per costruire il nuovo impianto. Ciò che conta è che i tre anelli e le rampe sopravvivranno per la cerimonia d’apertura.
Milano sarà protagonista dal primo all’ultimo giorno, il 22 febbraio, quando si assegnerà la medaglia d’oro di hockey maschile, con le stelle Nhl al via dopo 12 anni. Il torneo si giocherà nella nuova Arena Santa Giulia, al momento un enorme cantiere nell’area da cui prende il nome. Un simbolo dei pregi dell’Olimpiade milanese: investitori privati, l’azienda tedesca di intrattenimento Eventim, eredità futura, la più grande arena coperta italiana con 16mila posti, ruolo consolidato di capitale del ghiaccio. Non solo hockey, ma anche pattinaggio di figura, speed skating e short track. Manca solo il curling, di casa a Cortina.
Virtù, ma anche vizi. Gli extracosti sono un tema e Klaus Peter Schulenberg, ad di Eventim, è stato chiaro: “Sono aumentati e serve il supporto del governo”. Si parla di 70 milioni in più rispetto agli iniziali 180. Il Coni ha inoltre dato parere favorevole all’utilizzo come campo da hockey, a patto che arrivi una deroga dalla prefettura. L’attività sportiva, essendo temporanea e limitata, non garantirebbe una visibilità perfetta a tutti gli spettatori. Eventim sta costruendo innanzitutto un luogo per i concerti. Lo sport post olimpico dovrebbe essere il tennis (Atp Finals?), per cui rispetta pienamente gli standard. La struttura ad anfiteatro trasmette già imponenza. Ora si sta lavorando al tetto e alla facciata esterna. La consegna è nel dicembre 2025.
Arriverà prima il Villaggio Olimpico, realizzato dal Fondo Coima nell’ex scalo ferroviario di Porta Romana. Le sei palazzine sono state completate, si lavora sugli impianti e sugli spazi esterni, nulla che impedisca la consegna a luglio. Anche qui servirà una mano sugli extracosti, circa 40 milioni, per un investimento totale di quasi 150. Diventerà poi uno studentato dal costo medio per stanza di 650 euro mensili più spese. È stato annunciato un piano per aumentare i posti in camera doppia a tariffa agevolata, da 150 a 450 al costo di 430 al mese.
A luglio ci sarà anche la consegna degli spazi di Fieramilano a Rho, sistemati dalla Fondazione omonima con 28 milioni senza oneri pubblici. Per lo speed skating è già avvenuta l’unione dei padiglioni 13 e 15 in un solo ambiente di 35mila metri quadri, destinato a rimanere come legacy. Per il campo riservato all’hockey femminile, 60 metri, pista di riscaldamento e 5mila posti in tribuna, si adegueranno i padiglioni 22 e 24. Di Fondazione Fiera è anche l’Allianz MiCo, sala-congressi a City Life che ospiterà il main media centre. Anche per arrivare lì servirà la linea lilla. Per Rho sarà più comoda la rossa, per il Villaggio e l’Arena si consiglia la gialla. La verde porterà invece al Forum di Assago del Gruppo Bastogi (famiglia Cabassi), casa dello short track e del pattinaggio di figura. Di quest’ultima disciplina ha ospitato i Mondiali nel 2018 e non ha bisogno di restyling. Dai cinque cerchi alle cinque linee della metro: manca la blu, ma è lecito pensare che in quei giorni Linate sarà trafficata.