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Serie A

Così ritardi di calendarizzazione e un folle regolamento influiranno su Fiorentina-Inter

Andrea Trapani

La partita era stata giustamente sospesa dopo il malore di Edoardo Bove. L'allenatore dei Viola, dopo un mercato con tanti acquisti e cessioni, avrà a disposizione pochissimi giocatori a causa delle regole della Serie A

Fiorentina e Inter si incontreranno due volte nei prossimi giorni. Domani per riprendere la gara interrotta dopo il malore di Edoardo Bove e lunedì per rispettare il calendario del girone di ritorno. Eppure saranno due partite assai diverse nonostante siano a distanza di appena quattro giorni. Il motivo risiede tutto nel regolamento e nel (colposo) ritardo maturato nel recuperare una partita del girone d’andata solo alla fine del calciomercato invernale. Il calendario è pieno di impegni, lo sanno tutti. Lo scorso anno andò perfino peggio, protagonista sempre la Fiorentina, che giocò a Bergamo a campionato letteralmente finito da una settimana. Non meno curiosa la situazione che Palladino e Inzaghi dovranno affrontare nella partita di domani sera. La questione è tanto semplice da spiegare quanto complessa nelle sue conseguenze.

 

Un déjà vu per la ripresa del match

La Lega Serie A ha confermato che il protocollo prevede il consueto ingresso in campo, l'inno del campionato, il saluto tra le squadre e le foto di rito, prima della ripresa esattamente dal momento in cui il gioco era stato interrotto. La gara si era fermata al minuto 16:02 e ripartirà dal 17', con una rimessa laterale per la Fiorentina, dopo che Dumfries aveva spedito il pallone fuori nel tentativo di servire Lautaro. Il punteggio, ovviamente, sarà ancora sullo 0-0.

E i ventidue in campo? Per capire cosa succederà al Franchi bisogna leggere cosa prevede il regolamento per la prosecuzione di una partita. I giocatori sostituiti o espulsi prima dell’interruzione non potranno rientrare in campo, ma nei 16 minuti disputati non si erano verificati né cambi né cartellini. Anche gli squalificati per quella giornata restano indisponibili, ma non ce n'erano. Una situazione particolare riguarda invece le sanzioni più recenti: Dumfries e Comuzzo, squalificati dopo l’ultima giornata di campionato, non dovranno saltare il recupero della 14esima giornata, poiché la gara è considerata una prosecuzione e non un nuovo match. Tuttavia, entrambi saranno assenti nella sfida di ritorno Inter-Fiorentina, in programma lunedì 10 febbraio per la 24esima giornata. Paradossale, anzi no.

 

Le rose ristrette dal regolamento

"Con l'Inter saranno due partite a due facce: giovedì saremo a disposizione in pochissimi, quattordici, mentre lunedì giocheremo con i nuovi acquisti”, ha spiegato Raffaele Palladino nella conferenza di ieri. Se la regola è giustamente uguale per tutti, non dimentichiamoci che anche nel calcio esiste il contrappasso. Non occorre scomodare Dante per capire come lo spumeggiante calciomercato della Fiorentina abbia messo in crisi proprio il tecnico viola: dato che, nella prosecuzione della gara, possono essere schierati solo i calciatori che erano già tesserati al momento dell’interruzione, indipendentemente dal fatto che fossero o meno sulla distinta del direttore di gara, le assenze sicure sono quelle dei (tanti) giocatori ceduti (Christensen, Quarta, Kayode, Ikoné, Sottil, Biraghi e Kouamé) che si sommano all’impossibilità di schierare i nuovi arrivati.

Se per Inzaghi il tutto si traduce nel rinunciare a Zalewski, per Palladino significa dimenticarsi di Folorunsho, Pablo Marì, Ndour, Fagioli e Zaniolo. Ovvero a tutta la nuova struttura della squadra, nonché ad Adli, Cataldi e Colpani che restano in dubbio per acciacchi vari. Alla fine la scelta dell’undici titolare sarà un inusuale ritorno al passato per il tecnico viola, con la formazione del filotto di vittorie che però non esiste più. Ci saranno i giovani della Primavera a riempire i vuoti in panchina, protagonisti a loro insaputa di un recupero in cui il confine tra occasione e necessità è davvero sottile.

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