L'oro Gigante di Federica Brignone ai Mondiali di Saalbach-Hinterglemm 2025
La sciatrice italiana ha vinto l'oro nello Slalom Gigante ai Campionati del mondo dopo due manche perfette. Mai nessuna è riuscita a farcela a 34 anni e 214 giorni
Nello sci alpino quando si conclude una prima manche eccellente, si corre il rischio di rimanere delusi, il rischio di non ripetersi è alto. Questione di "sboronaggine", spiegò nella maniera più sintetica possibile Alberto Tomba, uno che di rimonte ne ha subite e fatte. "Al cancelletto di partenza serve un surplus di concentrazione, la capacità di resettare tutto, ripartire da zero. Che sembra una cosa scontata, ma vi assicuro che scontata non è", spiegava nel 1996 Deborah Compagnoni, quasi ad assolvere la svizzera Sonja Nef, che dopo una prima manche perfetta nella prova di Gigante ai Mondiali del 1996 sbagliò dopo poche porte, dando così l'oro alla Azzurra. Un anno dopo, al Sestriere, Deborah Compagnoni fece quello che aveva fatto Sonja Nef, ma non sbagliò: due manche eccelse, un'altra medaglia d'oro conquistata.
Era dal 9 febbraio del 1997 che un'atleta italiana non vinceva la medaglia d'oro nella prova di Slalom Gigante ai Mondiali di sci alpino. Sono passati 10.231 giorni da allora, 10.231 e non uno di più: perché Federica Brignone ha interrotto l'attesa, perché Federica Brignone ha vinto la medaglia d'oro ai Mondiali di sci alpino a Saalbach-Hinterglemm 2025 nello Slalom Gigante.
E lo ha fatto al termine di due manche praticamente perfette, dominate dalla prima all'ultima porta, rimediando a quel'errore storico che ancora non la vedeva vincitrice di un Mondiale in una specialità che in carriera l'aveva vista vincitrice quattordici volte, quattordici volte seconda e undici terza. Niente male in un'epoca nella quale scendeva tra le porte larghe della disciplina tecnica più veloce una campionessa come Mikaela Shiffrin.
Lo ha fatto soprattutto rendendo meno eccellente la seconda manche di Alice Robinson che invece eccellente era stata. Perché Alice Robinson non aveva sbagliato niente, anzi: miglior tempo di manche, e per distacco.
Federica Brignone al termine della prima, perfetta, manche aveva 67 centesimi di vantaggio sulla neozelandese – prima neozelandese ad andare a medaglia nello sci alpino – che erano tanti, ma dopo il risultato di Alice Robinson non lo sembravano più così tanto. All'arrivo Federica Brignone è arrivata con 90 centesimi di vantaggio sulla seconda: meglio di lei nessuna. Come lei nessuna, almeno oggi.
Secondo oro ai Mondiali in carriera dopo quello nella combinata a Courchevel/Méribel 2023. Questa volta a 34 anni e 214 giorni, vincitrice meno giovane della storia dei Mondiali.