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Tadej Pogačar ha vinto la 3a tappa del UAE Tour 2025 (foto di Dario Belingheri per Getty Images)
UAE Tour 2025
Una salita nel deserto non merita la solitudine di Tadej Pogacar
Il campione del mondo ha vinto la terza tappa dell'UAE Tour 2025 in cima alla salita di Jebel Jais. Prima vittoria stagionale al terzo giorno di gara
La strada ampia, larga come una pista d'atterraggio, inganna, fa sembrare la salita meno dura. Servono fantasia e impudenza per inventarsi finali alternative in una salita come quella di Jebel Jais, arrivo della terza tappa del UAE Tour 2025, una lunga striscia d'asfalto tra pietre, sassi e polvere desertica, dura ma non abbastanza per sperare di rimanere soli. L'unico che poteva farcela lo stesso, si è limitato a controllare, a guardare gli altri. Ci saranno traguardi più importanti da oltrepassare in solitudine. Ci saranno corse con più nome e più spettatori per mollare il gruppo ed esibire su di un proscenio solitario la maglia di campione del mondo. Il ciclismo è anche simbiosi con il pubblico, non è qualcosa che funziona solo in favore di telecamere, sebbene cresca il numero di appassionati di strade sgombre e senza nessuno a urlare esultare rincorrere i corridori.
Tadej Pogačar è campione che pedala per vincere, ma che prederisce farlo tra la gente. È nel caos montano fatto di banchine e prati e creste stipate di gente che trova la sua dimensione, quella che lo porta ad andare oltre al suo talento, riportando il ciclismo alla solitudine di chi fugge. A Jebel Jais Tadej Pogačar ha vinto, evitando però di scattare, di diventare per tutti una schiena che si allontana. Si è concesso un lungo sprint, una vittoria tra pochi, velocità in salita. Ha alzato la velocità, ha controllato che nessuno si staccasse troppo, si è girato e rigirato alla maniera di chi sta avvisando tutti che il luogo è quello che è, fosse migliore sarebbero stati saluti e arrivederci.
Prima vittoria dell'anno. Prima vittoria al terzo giorni di corse, dopo un inverno passato a lavorare, a mettere chilometri nelle gambe per non farsi trovare impreparato, per continuare a essere il migliore. Sa bene Tadej Pogačar che quest'anno si troverà, lo spera almeno, il miglior Jonas Vingegaard di fronte. Vuole batterlo in corsa, ad armi pari, non come è capitato un anno fa, con il danese azzoppato dalla caduta al Giro dei Paesi Baschi, costretto a un recupero al limite del miracoloso per riuscire a correre la Grande Boucle.
"Finalmente sono tornato a correre, finalmente una vittoria dopo tre giorni. Sono super felice, siamo super felici", ha detto Pogačar dopo la tappa. "Abbiamo fatto ciò che dovevamo fare alla perfezione. È stata una giornata dura per i ragazzi, non hanno avuto alcun aiuto fino alla salita finale. L'abbiamo presa forte, fatto quello che dovevamo. La vittoria di oggi è merito di tutti i componenti della squadra".
Tadej Pogačar aspetta salite più interessanti, più vissute, aspetta corse più amate, vissute a bordo strada, per dare il meglio di sè, per lasciarsi andare alla solitudine.