Federica Brignone (Ansa)

Il Foglio sportivo

I segreti di Federica Brignone raccontati dalla mamma

Massimo M. Veronese

La campionessa vista da Ninna Quario: “È più serena e saggia, ma così veloce non me l’aspettavo”. La determinazione e l'impegno l'hanno portata a raggiungere l'oro nel gigante di Saalbach ma l'energia è un'eredità di famiglia

In alcune riprese tv rilanciate dai social sembrava quasi uno slalom parallelo. Schermo sopra: la figlia Federica Brignone, lanciata come un missile verso l’oro nel gigante di Saalbach; schermo sotto: la mamma Maria Rosa Quario detta Ninna, in piena scossa elettrica, solitaria a bordo pista. Ninna, numero uno della valanga rosa a 22 anni, due Olimpiadi da atleta e nove da giornalista, per amore della figlia ha congelato la sua carriera di cronista, ma non il suo tifo tenero e sfrontato, in cui ogni brava mamma italiana si è riconosciuta. E questa imprevista popolarità di ritorno la sta divertendo moltissimo.   

 

Ninna, ma si è rivista in tv? “Sì, e me ne sono un po’ vergognata (ride). Pensare che quando vedevo i genitori di alcune campionesse soffrire così pensavo: ma ‘sti qua, che problema si fanno se la figlia perde una gara?”. Il look però era un po’ alla Fantozzi… “Maglietta del Federica fans club, foularino grigio, giacca a vento portafortuna e cappellino obbligato perché avevo dei capelli impresentabili: me li ero tinti d’argento per scommessa dopo la medaglia in Super G. Certo i colori non erano abbinati benissimo…”. Ma le gare le vive sempre così? “Mi sono sempre nascosta tra la gente alle gare di mia figlia perché mi comporto un po’ da pazza, mi vien persino fuori una voce roca che non è la mia. Ma stavolta Federica mi ha regalato un  biglietto per la tribuna e le tv mi hanno beccata subito”. Così è diventata parte dello spettacolo…

 

“Come Federica ho un modo di esprimere le emozioni molto istintivo. Non so fingere anche con addosso tre telecamere. Era il sogno di mia figlia vincere quell’oro e la Robinson aveva fatto una seconda manche pazzesca. Normale che soffrissi così”.

Che differenza c’è tra vincere una gara di sci e veder vincere una gara di sci alla propria figlia? “Dieci volte meglio vincere da mamma. Poi è vincere due volte perché mio figlio Davide è l’allenatore di Federica”. Le dà ancora consigli o ascolta solo il fratello? “Mai dati consigli tecnici. Né ieri, né oggi”. È il fratello l’arma in più della sorella? “Davide è sempre stato bravo in tutto: a scuola, sugli sci, nei lavori di casa. Lui era il predestinato della famiglia, Federica non è stata precoce e la cosa comica è che ancora oggi Fede si sente la più scarsa della famiglia, quella che perde sempre a ping pong o a carte. Ma non sugli sci. Sono la coppia perfetta”. Cosa ha sua figlia di diverso quest’anno? “È più serena, più saggia e più consapevole di cosa è capace. E finalmente può far vedere tutto il potenziale che ha”. Se l’aspettativa così forte anche nella libera? “Assolutamente no. Perché le mancava una dote base per una discesista che è la scorrevolezza sui tratti piani. Lì  tante volte perdeva quel poco che sarebbe bastato per vincere la gara. Con Davide ha fatto un lavoro mirato e i risultati si sono visti”. È perfino scesa con il pettorale rosso di leader della libera. “Lei ha pensato: vabbè, così potrò dire: ho fatto pure io un pettorale rosso in discesa. E invece ha vinto. Pazzesco”. Le spiace non scrivere più di sci  proprio adesso? “Non più. Conciliare il lavoro di cronista e l’affetto di mamma era massacrante. Mi rifarò l’anno prossimo con il libro che sto scrivendo su di me e su di lei”. Chi era la sua Goggia: la Giordani, la Zini o la Magoni? “La Giordani l’ho sempre ammirata. Si allenava anche quando io ero a cazzeggiare con gli amici. Con la Magoni c’era rivalità solo in pista, con la Zini non ci prendevamo neanche fuori”. Ninna Quario e Federica Brignone a parità di età chi vince? “Federica è nettamente più forte di me. Io poi avevo paura, dei salti, della velocità. Ero una slalomista e brava in gigante solo  quando si andava molto più piano di oggi. Federica invece è coraggiosissima”. 

Cosa ha allora Federica Brignone di Maria Rosa Quario? “La determinazione e l’impegno: ha la mia energia ma io ero un po’ scansafatiche. E tecnicamente la sensibilità del piede”. Scrivevano che aveva una bella grinta ma che non sempre aveva la luna giusta… “Io mi svegliavo storta, sbagliavo tre curve alla mattina e la giornata era finita. Federica pure, ma Davide l’ha aiutata a non sprecare allenamenti. Io però mi sono ritirata a 24 anni e non ho mai ascoltato chi avrebbe voluto aiutarmi a migliorare”. Il casco con la tigre è un colpo di genio… “È un’idea di mia figlia, è fatto a mano e ne ha uno solo. La Rossignol glielo fece perché Federica pensava di chiudere la carriera ai Mondiali di Meribel 2023. Invece…”. Federica è l’azzurra dello sci più vincente di sempre, secondo lei l’hanno snobbata rispetto al suo valore? “Sta facendo la storia dello sci e dello sport italiano e non è ancora finita. Non solo è una fuoriclasse, ma la sua longevità è incredibile. È stata sottovalutata perché non ha mai voluto coltivarsi dal punto di vista mediatico, si è fatta vedere molto meno di quanto ha vinto. Ma sono i risultati a parlare per lei”. Coppa del mondo, poi le Olimpiadi: ci autorizza a sognare? “Pochi sport come lo sci hanno l’imprevisto sempre in agguato: la nuvola, la placca di ghiaccio, l’influenza prima della gara come quella che Federica ha appena preso. Fin qui è stata una stagione super, lei farà di tutto per non perdere un colpo”. Dica qualcosa alla sua bambina prima delle prossime gare. “Divertiti. non stressarti e goditela fino in fondo”.  E la mamma che farà? “Federica a Natale mi ha regalato i biglietti per Sun Valley dove il 27 marzo finirà la Coppa del mondo. Me la godrò anch’io”.  Stesso look di Saalbach? “Una mia amica dopo avermi visto in tv mi ha scritto: però Ninna, la prossima volta, vedi di vestirti un po’ meglio, dai…”

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