(Ansa)

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Neppure Guardiola vince più con le squadre di fenomeni

Jack O'Malley

Champions League da incubo per il calcio italiano: tre squadre fuori contro formazioni di bassa lega. I sogni di riscatto svaniscono, mentre la Premier si prende la rivincita

Finalmente un turno di Champions League per cui valeva la pena di sbronzarsi adeguatamente: tre italiane eliminate in un colpo solo da tre squadre che faticherebbero in Championship, psicodramma da ranking Uefa in tutte le redazioni (dai che adesso vi supera anche l’Olanda), analisi su quanto sta tornando a essere forte il calcio italiano e allenante la Serie A buttate nel cesso. Una goduria, insomma. La parte più divertente è l’ultima: solo qualche mese fa i giornalisti italiani ci spiegavano che il gap tra juvemilaninteratalanta e le big europee si era assottigliato, che il vostro campionato era tornato a essere attrattivo per i grandi campioni, che il Risorgimento del pallone italico era lì da venire. Adesso invece è tutto un lamento, una caccia al colpevole, con l’aggravante che questa volta non potete nemmeno tirare fuori le cazzate sui giovani che giocano poco e l’assenza degli stadi di proprietà, essendo tornate a casa le due principali esponenti di queste politiche calcistiche, Juventus e Atalanta. Lo so a cosa state pensando, “eh ma anche il Manchester City è stato eliminato”. Sì, e infatti ho aperto una bottiglia di quello buono, chiuso un occhio sul fatto che ci sarà un’inglese in meno agli ottavi di Champions e mi sono smutandato per la caduta di Pep Guardiola dall’Olimpo di quelli che ci spiegano il calcio con le squadre piene di costosissimi fenomeni. 


Lasciatemi spaccare una bottiglia (vuota) in testa a chi ha inventato la nuova formula delle coppe europee: un lunghissimo girone di partite inutili, un ultimo turno in cui si decide praticamente tutto, playoff che salvano il culo, massaggiandoglielo pure, a chi prima ha giocato in ciabatte. Il tutto con punte di orrore vero come la riproposizione in Champions della partita media di Ligue 1, quel Paris Saint-Germain-Brest 10-0 che grida vendetta agli occhi di chiunque consideri il calcio una cosa seria. Ci penserà il Liverpool agli ottavi a fare giustizia dei franco-qatarioti, l’Aston Villa eliminerà il Brugge e l’Arsenal farà fuori il Psv. Brindo a loro e ai giornalisti scemi che hanno avuto il coraggio di dire che “l’Inter proverà a vendicare i cugini del Milan contro il Feyenoord”: penso che un milanista preferirebbe morire piuttosto. Per fortuna oggi c’è la Premier, e sono pronto ad assistere all’ennesima sconfitta umiliante del Manchester United, questa volta contro l’Everton. La pena che fa la squadra di Amorim ci ricorda un vecchio adagio, probabilmente inventato da me: mai fidarsi degli allenatori portoghesi (tranne uno, of course): chiedete ai milanisti, appunto.