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Il foglio sportivo - that win the best
La Fifa potrebbe far giocare un Mondiale per strada
Ormai soltanto in Brasile e in Argentina si gioca così. Eppure i grandi campioni nascono ancora
Lasciatemi iniziare con un brindisi a Daniele De Rossi. In un mondo di guru del giochismo, fanatici degli inserimenti delle mezzali, pornomani del possesso palla finalizzato alle verticalizzazioni, in un’epoca di scontro fisico e metafisico tra giochisti e risultatisti, l’ex allenatore della Roma non ha avuto nessuna vergogna a rispondere alla domanda “perché in Italia mancano i grandi campioni?” con l’apoteosi dei luoghi comuni: “Si gioca poco a calcio per strada”. Eroe moderno di provincialismo, DDR ha pronunciato queste parole non in quanto ex campione del mondo o ex capitano della Roma, ma parlando di tribune abusive in qualità di presidente dell’Ostiamare: me lo immagino evocare palloni fatti di stracci incastrati sotto le marmitte e poi calciati in porte immaginarie con le cartelle di scuola al posto dei pali mentre addenta un supplì, ordina una carbonara e sorseggia una fiaschetta di vino dei Castelli.
Ora, sarebbe tutto bellissimo, ma penso che a parte in Brasile e in qualche provincia sperduta dell’Argentina a calcio per strada non giochi più nessuno da anni, eppure la Spagna e l’Inghilterra campioni ne producono ancora, per citare due nazioni a caso. Ecco, si potrebbe proporre alla Fifa di far giocare il Mondiale per club in strada, per renderlo più interessante: è sempre più evidente che l’appuntamento di giugno e luglio negli Stati Uniti desta tra i tifosi lo stesso interesse che desta in me una birra analcolica, e che il torneo è una sorta di slot machine per club sempre più indebitati che sperano di rimpinguare le casse smunte.
Chi vincerà l’orrendo trofeo che oggi campeggia nello Studio Ovale di Donald Trump porterà a casa circa 115 milioni di euro, e fanno tanta tenerezza i titoli dei siti di news italiani di questi giorni, in cui si dice che quella è la cifra che Inter e Juventus potrebbero portare a casa, come se ci fosse anche solo una possibilità per le italiane.
Il vero disastro è che il torneo manda in vacca la preparazione estiva per un campionato al termine del quale ci saranno i Mondiali: con la fine del torneo a metà luglio, tutta la rosa – mezze seghe comprese – andrà in vacanza per un mese, riprenderà ad allenarsi ad agosto inoltrato e inizierà non pronta il campionato. Complimenti a tutti. Già che c’era, durante le riunioni con i club che partecipano al Mondiale, Infantino avrebbe potuto indossare uno strap-on, almeno le sue intenzioni sarebbero state chiare da subito.