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Gli scacchi presi con filosofia

Uomini, donne e una danza di dicotomie in bianco e nero

Enrico Adinolfi

Qullo tra giocatori e giocatrici è un rapporto fra sessi storicamente sbilanciato, ma in questo momento sono in corso due grandi eventi entrambi al femminile. Un'inversione di tendenza, nell'attesa che vengano proclamate le rispettive regine

Una delle interpretazioni più belle del gioco degli scacchi è quella che li vede come una lotta, o una danza, di dualismi, di dicotomie. Alcune sono evidenti (il giocatore contro il proprio avversario, i pezzi bianchi contro i pezzi neri), altre riguardano la natura del gioco competitivo (strategia contro tattica, valutazione oggettiva o soggettiva di una posizione), altre ancora sono legate all’evoluzione storica del gioco (Urss contro il resto del mondo, per citare i famosi match): ce ne sono in quantità. Una è quella che vede contrapposti giocatori e giocatrici, un rapporto, quello fra i sessi, storicamente sbilanciatissimo che solo negli ultimi anni sta conoscendo un’inversione di tendenza

In questo momento sono in corso due grandi eventi, entrambi al femminile. Uno è l’European Chess Championship, il più grande torneo europeo di questo tipo, in cui si misurano oltre centottanta giocatrici. Dopo la scorsa edizione vinta dall’azera Ulviyya Fataliyeva, tenutasi in Croazia, ci si sposta quest’anno sulle coste dell’isola di Rodi. L’altro è il match per il massimo titolo, che vedrà la campionessa mondiale in carica Ju Wenjun difendere il titolo dalla sfidante Tan Zhongyi. Entrambe cinesi, si conoscono e hanno già combattuto sullo stesso palco per ben tre volte, a partire dal 2018, quando i ruoli di campionessa e sfidante erano ribaltati.

Verrà applicata la stessa formula degli scorsi match: si giocherà nelle loro due città natali, Shangai e Chongqing, metà delle partite in una, metà nell’altra. Se nella danza di contrapposizioni scacchistiche l’universo femminile è sempre stato relegato al numero due (numero peraltro associato dai pitagorici al femminile) si inizia a intravedere, anche solo per l’attenzione del pubblico ai grandi eventi, un futuro diverso. Nei prossimi giorni saranno, ad ogni modo, proclamate le due regine: non resta che aspettare, godendosi lo spettacolo, infilandosi magari in un’altra dicotomia, l’internazionale contro il nazionale, per rivolgere lo sguardo a una manifestazione che rappresenta un unicum nel panorama italiano: il Bologna Chess Festival.

Lo scorso fine settimana si è infatti tenuta la seconda edizione della rassegna, che ha visto svolgersi esibizioni simultanee, lezioni per principianti, attività per i più giovani, incontri con esperti. Ormai, anche in Italia, gli scacchi riescono a penetrare nella società anche in forme diverse dagli usuali tornei, coinvolgendo e spesso attirando i curiosi, oltre agli appassionati. Anche questa è una bella dualità sulla quale lavorare, scacchisti e non scacchisti, perché la fede fermissima dei primi non scoraggi la curiosità nascente nei secondi.

 


La partita: Tan Zhongyi vs Ju Wenjun, Female World Chess Champion 2025, Game 2, 1-0
In posizione inferiore, ma difendibile, il nero con 40.Re8? commette l’errore decisivo. Come ne approfitta il bianco?