Francesco Totti è stato in Russia e non è successo niente

Giovanni Battistuzzi

L'ospitata, ben pagata, dell'ex capitano della Roma a Mosca, l'intervista calcistica, lo scandalo che non c'è stato

Francesco Totti in Russia, a Mosca, c’è stato. Ha fatto quello che doveva fare, qualche incontro, un’intervista in tivù, foto con tifosi e appassionati, ha parlato di calcio, perché per quello era stato invitato, è stato pagato per tutto questo. Ha detto tante cose. Ha parlato di pallone, della sua vita in campo e fuori dal campo, di Roma, di quando è stato a giocare a Mosca. Ha detto “per me è un grande onore e un grande piacere tornare qui”, come si dice per cortesia a chi ti invita. È pieno di onore e piacere lo sport, lo dicono tutti e a ogni latitudine. Basta essere ospiti, magari con cachet.

 

Sembrava la fine del mondo, la fine della sacralità giallorossa di Francesco Totti, ex numero 10, ex capitano, ancora ottavo Re di Roma, o almeno della Roma giallorossa, ancora Pupone, nonostante tutto.

 

Eppure chi ha apprezzato il Francesco Totti calciatore e capitano della Roma continuerà ad apprezzare il ricordo del Francesco Totti calciatore e capitano della Roma, chi non lo apprezzava proprio perché calciatore e capitano della Roma continuerà a non farlo. Non è cambiato nulla. Non per gli appassionati di calcio. Non per le sorti della guerra portata avanti dalla Russia in Ucraina, non per le relazioni diplomatiche. Per il semplice fatto che Francesco Totti è un ex calciatore che fa l’ex calciatore. E da ex calciatore fa le pubblicità per un’agenzia di scommesse online e da un’agenzia di scommesse online, russa, si è fatto pagare e sembra profumatamente. Buon per lui.

 

Non ha soprattutto infranto nessuna regola, anche perché “le misure restrittive" si applicano al contrario: con un divieto di ingresso in Europa di cittadini russi, e in particolare "consistono nel divieto di viaggio nei confronti di persone, nel congelamento dei beni nei confronti di persone ed entità e nel divieto di mettere fondi e risorse economiche a disposizione dei soggetti inseriti in elenco”, come scritto sul sito del Consiglio europeo per quanto riguarda le sanzioni contro Mosca. Lui i soldi dalla Russia se li è presi. Potevano essere usati diversamente. Certo, a sborsare è stata un'azienda privata ma si sa come vanno le cose da quelle parti, dove la distinzione tra stato e impresa talvolta è molto labile. Paradossalmente potremmo addirittura ringraziarlo per aver tolto risorse alla Russia.

 

Francesco Totti si è semplicemente fatto i conti in tasca. Ha ritenuto buona l’offerta ricevuta, ha accettato una proposta economica. Aveva detto che se non andava bene a qualche istituzione competente di farglielo sapere, che c’avrebbe ripensato. Nessuno si è fatto sentire. Forse avevano capito che si trattava di un ex campione che è alle prese con la sua nuova esistenza, che se c’è qualcosa da guadagnare ancora dagli anni in campo è tempo di farlo in fretta, perché anche la memoria sportiva invecchia e oscura.

  

Se quello di Francesco Totti è stato un passo azzardato, sciocco, poco lungimirante lo dirà il mercato. Funzionava così nel calcio, funziona così ancora. Almeno una cosa non è cambiata. 

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