Foto Bozzani

Il Foglio a San Siro

Gravina: "Tra Figc e Lega Serie A è tornato il sereno. Presto un commissario straordinario per gli stadi"

Francesco Gottardi

"Il nostro calcio ha bisogno che le istituzioni lavorino insieme: in agenda tax credit, vivai, infrastrutture. E un nuovo ruolo di nomina governativa, per rendere la vita più facile a chi vuole investire negli stadi". Parla il presidente della Federcalcio

Deposta ogni ascia di guerra. “Lega e Figc vanno d’accordo più che mai”, dichiara Gabriele Gravina alla festa del Foglio a San Siro (segui qui la diretta integrale dell'evento). Soltanto un anno fa, in questa sede, tra il numero uno della Federcalcio e l’allora pari ruolo della Serie A – Lorenzo Casini, a cui oggi è subentrato Ezio Simonelli – c’era stato un acceso scontro a distanza. “Ma ormai abbiamo abbandonato i vecchi personalismi, con annessa visione miope della politica sportiva. E capito insieme, attraverso un percorso di autocritica reciproca, che la nostra sintonia fa il bene del calcio italiano”. Ad agevolare il nuovo corso l’insediamento di Simonelli, appunto, sul palco vicino a Gravina. “Quella dicotomia di pensiero non poteva continuare a esistere. Ora il processo decisionale è condiviso, sta andando bene e coinvolge anche il ministro Abodi”.

 

A ridare nuovo slancio ai vertici del pallone sono state – dice Gravina – due recenti assemblee, sintomo di compattezza. “In autunno è stato legittimato il principio di maggiore autonomia che si deve riconoscere alla Lega Serie A, il pilastro trainante del calcio italiano. Mentre l’assemblea elettiva”, che ha riconfermato Gravina a febbraio, “va al di là del consenso personale: ci dà la responsabilità di lavorare insieme, sviluppando dei percorsi politici già avviati in Federazione. Con richieste comuni al nostro governo”.

 

Ed ecco le principali istanze presentate al ministro Abodi, “col quale c’è analoga unità d’intenti. Primo: rivendicare il ruolo che di diritto spetta al calcio nelle scommesse sportive: non è pensabile che in questo mondo contribuiamo al valore della produzione per 16 miliardi di euro in Italia, senza alcun riconoscimento economico. In tutti i paesi d’Europa ormai è così, la tutela del diritto d’autore collegato al betting discende dalla Commissione. Non capisco perché da noi non ci debba essere un analogo provvedimento che assicuri allo sport – in modo proporzionato per disciplina – una percentuale doverosa”. Secondo? “Alla cultura poi si riconosce un tax credit per circa un miliardo di euro, al calcio zero: non possiamo dire sport è cultura e poi scindere il binomio così. Lo stesso discorso vale per il divieto di sponsorizzazioni da betting. Un blocco ipocrita, visto quel che succede in termine di pubblicità: le squadre di calcio dovrebbero poterne beneficiare. Con il governo c’è un confronto aperto, ci stiamo lavorando ma oltre la maggioranza esistono resistenze diffuse. Dobbiamo trovare l’equilibrio giusto”.

   

Altro capitolo problematico: “Infrastrutture e vivai”, dice Gravina. “Sono gli unici due asset che contribuiscono a rafforzare il patrimonio delle società. Qualcosa di tangibile e reale rispetto ad altre voci di bilancio. La strada è complessa, emergono indicazioni concrete anche da parte del calcio giovanile che rivendica legittimamente sempre più spazio: l’obiettivo è rendere sistematico l’aspetto culturale dell’investire sui nostri ragazzi e rendere i nostri impianti più moderni e accoglienti”. Il maggior utilizzo degli Under 21 in Serie A, finora deficitario, passerà anche da qui. E dai luoghi dove far crescere i calciatori di domani: in Italia l’età media degli stadi è di 66 anni, negli ultimi 15 in Europa ne sono stati costruiti 213, ma soltanto 5 nel nostro paese. “A breve avremo un commissario straordinario per gli stadi, di nomina governativa”, Gravina conferma le indiscrezioni. “Il suo ruolo si occuperà in primis di una sburocratizzazione fondamentale: ci sono troppi ostacoli per chi vuole investire. Tante proprietà straniere sarebbero già entusiaste di farlo, ma finiscono presto scoraggiate dagli scogli procedurali. Il sistema va snellito. E serve un soggetto esterno per agevolare il processo: Figc e Lega Serie A caldeggiano interventi di questo tipo”. Di certo non solo loro.

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