
Il presidente del Coni Giovanni Malagò (foto Bozzani)
Il Foglio a San Siro
Malagò: "All'Italia dello sport manca l'abitudine di programmare"
"Qualcuno pensa che siamo stati fortunati, ma nel periodo tra le due competizioni siamo stati il paese europeo a vincere di più nelle varie discipline tra Europei e Mondiali". Le parole del presidente del Coni al Foglio a San Siro
“Riesco sempre a essere ospite all'evento del Foglio a San Siro perché la data viene stabilita con grande anticipo e ci si può organizzare. Peccato che in Italia invece, nonostante il genio e la fantasia, non si abbia l'abitudine di programmare e ciò spesso comporta la perdita dei vantaggi dati dalle idee”. Il presidente del Coni Giovanni Malagò, al Foglio a San Siro (qui puoi seguire la diretta integrale dell'evento) non esita a togliersi qualche sassolino dalla scarpa. L'organizzazione delle Olimpiadi invernali del 2026 prosegue incessante, ma “Milano-Cortina” non vedrà alla guida del Coni il presidente che ha voluto e inseguito a lungo questa rassegna. Arrivato quasi al termine del suo terzo mandato da presidente, l'ultimo previsto dall'attuale legge, dovrebbe conoscere il suo successore nelle elezioni del prossimo 26 giugno. L'attesa però è alta già per la Giunta Coni prevista il prossimo lunedì.
“Dal 24 giugno 2019, giorno dell'assegnazione a Milano-Cortina, sono cambiati diversi governi, i loro delegati allo sport e relativi staff di riferimento. Anche per quanto riguarda la Fondazione, siamo partiti con una governance, un cda e un amministratore delegato, tutti poi cambiati. Se sommiamo tutto ciò a eventi esogeni come Covid e guerra è normale avere degli alibi. Stiamo nei tempi, ma a Pechino erano più avanti”. Insomma, di questo lungo periodo l'unica certezza è stata la sua leadership nello sport olimpico italiano: “Sono l'unico che stava lavorando già nel 2017 per un'Olimpiade italiana (Roma 2024, ndr), viaggiando a mie spese nel mondo per garantirci i voti necessari. La rivale di Milano-Cortina era la Svezia, Paese di grande tradizione negli sport invernali, con una candidatura sostenuta da personalità illustri, compresa la regina, e che non aveva mai organizzato prima l'evento. In Italia c'era stato già 13 anni prima a Torino, eppure per pochi voti siamo stati scelti noi...”.
Una rivendicazione a 360 gradi, che non può non contemplare i risultati ottenuti a Tokyo e a Parigi con il record delle 40 medaglie conquistate. “Qualcuno pensa che siamo stati fortunati, ma nel periodo tra le due competizioni siamo stati il paese europeo a vincere di più nelle varie discipline tra Europei e Mondiali, la Francia poi ha sfruttato l'effetto casalingo”. Qualcosa di cui beneficerà anche l’Italia: “Degli atleti di skeleton mi hanno confidato l'importanza di poter provare la pista più spesso dei loro avversari”.
Successi ed eventi, il bilancio del mandato non può che essere trionfale anche se “non sono io a doverlo dire. Certo, il prestigio del Coni non è mai stato così alto”. Qualcosa attorno invece non lo convince: “Ci sono uomini e donne potenti e intelligenti, ma senza rispetto per la forma. Ormai ci sono solo entrate a gamba tesa”. Tutto sta nel saperle schivare. Chissà in che veste si presenterà Giovanni Malagò alla festa del Foglio a San Siro nel 2026.