
Il presidente del Milan Paolo Scaroni (foto Bozzani)
Il Foglio a San Siro
Scaroni: "Il grande Milan tornerà presto. E il nuovo stadio sarà qui a San Siro"
"Non è un'annata da buttare, ma certamente alzeremo l'asticella per rafforzare la squadra. Il nuovo ds? Decideremo nelle prossime settimane. Ma sul nuovo impianto insieme all'Inter è tornato l'ottimismo, anche grazie alla volontà del comune di Milano". L'intervento del presidente rossonero all'evento del Foglio a San Siro
Rilancio rossonero, senza aspettare lo stadio che verrà. “La prossima dovrà essere una stagione di grande Milan”, promette Paolo Scaroni, alla festa del Foglio a San Siro (segui qui la diretta integrale dell'evento). “E per il futuro impianto in questa sede, insieme all’Inter e al comune di Milano, siamo tornati a una fase di rinnovato ottimismo: le probabilità di riuscirci sono superiori al 50 per cento”. Intanto però i tifosi continuano a dimostrare un intoccato attaccamento alla maglia: oltre 71mila presenze a partita, record di questa Serie A. “E siccome il popolo rossonero è sempre al centro della nostra attenzione, averlo al nostro fianco in un momento così difficile è ancora più importante. Abbiamo tifosi resilienti, che supportano il Milan anche quando non arrivano le prestazioni. Però ricordiamoci anche della Supercoppa: non mi sento di dire che sia un’annata totalmente negativa”.
L’affetto e la fiducia arrivano nel periodo in cui le società stanno combattendo contro la fascia criminale del mondo ultras, cercando di ripulire lo stadio. “È un problema che abbiamo”, conviene il presidente rossonero, “forse non solo nelle curve di Milan e Inter. Devo solo ringraziare la nostra magistratura: vogliamo che i nostri stadi diventino un luogo di divertimento delle famiglie, senza più connivenze criminali. Approfittiamo di quest’occasione, delle imposizioni che ci impone la giustizia per fare pulizia: lo stiamo facendo ogni giorno, monitorando gli accessi attraverso il riconoscimento facciale. Ma anche in questo senso, il passo decisivo arriverà con il nuovo stadio. Seguiamo l’esempio dell’Inghilterra: gli hooligan sono spariti con l’ultima generazione di impianti. E sono convinto che anche per noi questo passaggio sarà epocale”.
Veniamo allora a San Siro, che per la settima volta ospita l’evento del Foglio – l’ultima in questa sede? “Da anni vi prendo parte e puntualmente ci ritroviamo a parlare di stadio”, sorride Scaroni. “Dapprima in forma ottimista, poi pessimista, poi esplorando altri progetti ancora. Oggi siamo tornati dove eravamo partiti: costruire un nuovo stadio e farlo qui, a San Siro, continuando a giocare al Meazza fino a quando la prossima arena sarà pronta. Certo questo resta un luogo di grande prestigio: sarà la futura sede di Milan e Inter, continueremo a svolgerci attività, ci faremo alberghi e tanti altri sbocchi commerciali”. Ottimismo in crescita, si diceva. “Le dichiarazioni del sindaco di Milano sono chiare: questo progetto non è più soltanto dei due club, ma anche dell’amministrazione locale che vuole dotare la città di un meraviglioso stadio. Grazie al Milan e all’Inter, questa è una delle grandi capitali del calcio mondiale. E le serve una casa all’altezza, di cui essere orgogliosi”. Fuori discussione invece ristrutturare il Meazza mantenendolo sede degli incontri. “Non riesco a immaginare un grande cantiere in cui ogni tre giorni entrano 70mila persone: è pericoloso e senza precedenti. Se avessimo nei dintorni un secondo impianto da 40mila posti, per ospitarci nel frattempo, allora avrebbe potuto essere un’opzione sensata. Ma dobbiamo fare i conti con la realtà. Realizzare grandi opere in Italia è già di per sé difficile”.
Capitolo Milan. “Essere attivi sul mercato è una cosa, avere successo in quest’attività è tutt’altra”, e dopo i botti di gennaio – Giménez, Walker, Joao Félix – era inevitabile prenderne atto. “Certamente alcune operazione svolte in entrata sono state di grande successo, portandoci in dote giocatori rossoneri a lungo termine che ci garantiscono prestazioni sistematicamente molto valide. Altre invece meno fortunate: penso al caso Morata. Ma creare quella chimica in grado di innescare un top player non è mai scontato”, ammette Scaroni. “Abbiamo intenzione di continuare a investire sui giovani, rafforzando la squadra in quest’ottica a partire dal lavoro di Giorgio Furlani e Ibra”. Incognita Zlatan? “Resta sicuramente un nostro valore aggiunto”, non ha dubbi il presidente. “Per il Milan e per RedBird nostro azionista: Ibrahimovic è stato un grandissimo campione e lo è ancora nella sua attività. Leggo di visioni diverse, ma a me non pare. I rapporti sono eccellenti”. Sul nuovo ds, invece. “Continuiamo a guardarci attorno. Nulla è ancora deciso, stiamo svolgendo dei sondaggi per capire quali sono le persone più adatte per la dirigenza. Sceglieremo nelle prossime settimane”. Reijnders, Pulisic, Leao? “I primi due hanno registrato rendimenti costantemente molto buoni nel corso di questa stagione. Mentre Leao emoziona i nostri tifosi e me per primo: abbiamo bisogno anche di lui. Ma quel che conta in primis è la squadra, citando alcuni nomi non si vuole dimenticare gli altri. Per la prossima annata dobbiamo e possiamo tutti dare di più”.