
Foto di Fabio Bozzani
Il Foglio sportivo
Quanto azzurro dentro il Foglio a San Siro
Un lungo viaggio tra gli umori e gli amori del nostro sport nella giornata organizzata dal Foglio allo stadio Giuseppe Meazza
L’orgoglio di Giovanni Malagò, permeato di quella nostalgia canaglia che deve prenderlo quando pensa a un futuro lontano dal Coni dove meriterebbe di abitare ancora. Se non a lungo, almeno fino a Milano-Cortina. La saggezza di Gianni Petrucci che vorrebbe portare la pace nel mondo come un Papa, ma intanto pensa ancora a come ridare luce al basket azzurro. La lucida incoscienza di Luca Pancalli che ha deciso di mollare tutto per cercare di prendersi un altro tutto. Il sorriso pieno di Angelo Binaghi, il nostro re Mida che non si accontenta più di vincere e vuole stravincere con un’edizione fantasmagorica degli Internazionali d’Italia. La nuova alleanza, per nulla strana, tra il politically correct di Gabriele Gravina e la Lega Serie A di Ezio Simonelli che ha belle idee per il futuro. E poi il derby dei presidenti, Marotta e Scaroni, che vivono il momento da due prospettive opposte. Uno potrebbe vincere tutto, ma è giustamente già contento dei traguardi tagliati dall’Inter e l’altro che finge di accontentarsi di una Supercoppa italiana per salvare una stagione insalvabile. I buoni propositi dei presidenti della Lega basket e della Lega femminile di volley che insieme al presidente Manfredi vive una nuova età dell’oro e non si nasconde se deve dare una stoccata a chi non vorrebbe rinnovare nulla nei palazzi del potere sportivo. Cartoline da una giornata trascorsa nella pancia del vecchio San Siro che si appresta a calare il sipario sulla sua gloriosa storia.
Nella giornata organizzata dal Foglio Sportivo ci siamo davvero divertiti a curiosare tra i pensieri dei padroni del nostro sport sempre alle prese con infrastrutture non all’altezza dei nostri medaglieri. Sarà interessante vedere come Marco Balich riuscirà ad addobbare San Siro il 6 febbraio per una Cerimonia dove il governatore Fontana farà gli onori di casa per la regione più medagliata e con il presidente del Coni regionale più Giovane (Marco Riva). Fateci caso, ma Milano e la Lombardia hanno anticipato anche il Cio che ha appena eletto la prima donna presidente. Qui lo sport è da tempo in mano alle donne: l’assessore Martina Riva, dimostrazione di come i giovani possano fare politica con passione e il sottosegretario Federica Picchi.
Non si può che essere ottimisti sentendo la saggezza dei nostri ct, dal professor La Torre all’immenso Julio Velasco che regala spunti di riflessione ogni volta che racconta qualcosa, fino alle battute di Gianmarco Pozzecco e Fefè De Giorgi, due con cui andresti in capo al mondo, sicuro di imparare e divertirti come fa Gonzalo Quesada, l’uomo che sta cambiando il nostro rugby. Con gente come loro sappiamo che non disperderemo i nuovi talenti. Siamo in buone mani che non ci dovrebbero far rimpiangere l’era di Fabio Capello, arrivato a sorpresa a regalarci un po’ della sua proverbiale schiettezza.
C’è anche tempo per riflettere su cose serie, riavvolgendo la storia di Michele Padovano, un uomo a cui hanno rubato 17 anni di vita, ma che trasmette serenità e una forza morale che andrebbe raccontata in tutti i tribunali italiani. Matteo Piano ci racconta come facendo sport si possa costruire un uomo vero. Giulia Terzi, Giulia Ghiretti e Stefano Raimondi ci hanno portato un lungo sorriso dal mondo paralimpico. Nausicaa Dall’orto ci ha insegnato ad abbattere le barriere e anche un padre che non la capiva. Jonathan Kogasso ci ha sorpreso con le parole arrotondate con cui accompagna pugni pesanti. E poi il sorriso di Federica Masolin, la signora delle notti europee di Sky, che, da sempre, è più brava che bella. Davvero una grande giornata di sport.

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