
Masters 2025, Rory McIlroy entra nella storia
Dopo diciassette tentativi, il fuoriclasse nordirlandese conquista il torneo di Augusta e completa lo storico Career Grand Slam. Una domenica da romanzo, chiusa con un putt alla buca 18
Ci sono voluti diciassette tentativi, una rincorsa che sembrava infinita, ma alla fine Rory McIlroy ha spezzato l’incantesimo di Augusta, vincendo il Masters e completando il suo Career Grand Slam, diventando il sesto giocatore nella storia del golf a riuscirci dopo Gene Sarazen, Ben Hogan, Gary Player, Jack Nicklaus e Tiger Woods. Era stato il Masters degli addii, l’ultimo giro di Bernhard Langer, ma soprattutto il torneo di Rory, che aveva acceso Augusta già sabato con sei birdie consecutivi in apertura di terzo giro e un eagle fulminante alla buca 2, i segnali c’erano tutti, chi conosceva il campo sapeva che la musica era cambiata. La domenica però, come spesso accade, ha voluto riscrivere il copione, con Justin Rose, quasi 45 anni, ex numero uno al mondo, vincitore dello US Open e medaglia d’oro alle Olimpiadi di Londra, un giocatore che conosciamo bene e che dopo una lunga e profonda crisi ha ritrovato negli ultimi due anni la via dei primi posti, capace con il suo quarto funambolico giro di riportare alla mente la storica impresa di Jack Nicklaus nel 1986.
Il grande momento di incertezza è arrivato alla buca 15, quando Rory ha mandato clamorosamente la palla in acqua, ha firmato un doppio bogey che ha riaperto tutto e proprio in quel momento Rose, con un birdie chirurgico, lo ha raggiunto in testa ribaltando la classifica e regalando ad Augusta una tensione che non si vedeva da almeno dieci anni, con Scottie Scheffler e Bryson DeChambeau ancora in corsa e il giovane Ludvig Åberg, con il suo gioco pulito e qualche momento di incoscienza, capace per un attimo di inserirsi nella battaglia. Il torneo si è deciso alla prima buca di playoff, ancora la 18, dove entrambi hanno trovato il fairway, entrambi hanno piazzato due ottimi colpi in bandiera, ma solo Rory è riuscito a imbucare il putt della vittoria, quello che aspettava da diciassette anni, quello che Augusta sembrava avergli negato e che invece stavolta si è aperto come un sipario davanti alla leggenda. Ora anche Augusta è sua, il cerchio si è chiuso, Rory McIlroy è entrato per sempre nella leggenda del golf, indossando la giacca verde non senza lacrime davanti alle telecamere, mentre ormai il cielo dorato della Georgia si era fatto buio.