
(Ansa)
Il Foglio sportivo
Quante avventure attorno al mondo in barca a vela
Un momento d’oro per lo sport nautico italiano: Ambrogio Beccaria e Francesca Clapcich parteciperanno al Vendée Globe 2028, puntando in alto con progetti ambiziosi. Intanto una nuova generazione di navigatori, ispirata da pionieri come Giovanni Soldini, alimenta il sogno di un’Italia protagonista nel giro del mondo in solitaria
Jules Verne non è più un problema, il suo giro del mondo in ottanta giorni non è più un record da superare. Lo è stato fino al 2013 quando Francois Gabard concluse il giro del mondo a vela in solitario senza scalo in 78 giorni vincendo il Vendee Globe. Joshua Slocum nel 1890 ci mise oltre tre anni a bordo di un ex peschereccio di 11 metri, ma fermandosi durante il tragitto. Nel 1967 Sir Francis Chicester è stato il primo a non fermarsi mai e a doppiare tutti e tre i grandi capi meridionali (Buona Speranza Leeuwin, e Horn) in 274 giorni. Altri tempi altre barche, andare a vela era l’apoteosi della lentezza. Ambrogio Fogar nel 1974 con il suo Suprise fece il giro del mondo contro vento da est a ovest in 400 giorni. Al suo arrivo a Castiglione della Pescaia c’erano diecimila persone. Giovanni Soldini nel 1999 vinse la regata attorno al mondo in solitario a bordo di Fila 60, ma era un giro diviso in quattro tappe. Impiegò 116 giorni e 20 ore, nuovo record della regata che lo rese famoso per il recupero della velista francese Isabelle Autissier. Soldini ha tracciato la rotta che oggi ha conquistato tanti giovani marinai italiani.
Oggi il Vendee Globe è la regata attorno al mondo più importante si corre con scafi di 18 metri che volano fuori dall’acqua con i foil e possono superare i trenta nodi di velocìtà. Francesca Clapcich e Ambrogio Beccaria hanno da poco annunciato che saranno al via del Vandee Globe 2028, con grandi ambizioni. “Ci sono team che partecipano al Vandee da vent’anni e non hanno mai vinto” ha detto a Il Foglio Sportivo Ambrogio Beccaria, “ma il mio sogno con Allagrande Mapei non è arrivare secondo”. Francesca Clapcich un giro del mondo lo ha già vinto, ma a tappe e in equipaggio a bordo di 11th Hours Racing che sarà lo stesso sponsor della sua impresa in solitario. “Nella mia carriera non ho mai iniziato un progetto pensando a un record, il mio è un percorso naturale iniziato da bambina su una piccola deriva nel golfo di Trieste”. Francesca il giorno che concluderà il Vandee Globe nel 2029 sarà il primo essere umano ad aver partecipato alle Olimpiadi, Il giro del mondo in equipaggio, la Coppa America, e il giro in solitario: una specie di Grande Slam della vela. “Sono gasato a palla”, parola di Ambrogio Beccaria che ha trovato nella famiglia Squinzi un rinnovato supporto dopo la fine della collaborazione con Pirelli, Mapei era già supporter sul Class 40, ma ora è sponsor principale. “L’esperienza di due campagne olimpiche (Londra 2016 e Rio 2016) mi ha insegnato un’etica del lavoro che mi poterò dietro anche in questa esperienza. Ho già navigato su un Imoca 60, ma mai da sola. Una sfida che mi affascina”. Neo cittadina americana, Clapcich che vive tra le montagne dello Utah con moglie e figlia, ha conquistato 11th Hour Racing, fondazione no profit con sede a Newport sulla costa est degli Stati Uniti, anche per il suo attivismo.
Sia Clapcich che Beccaria hanno scelto una barca che ha da poco concluso la stessa regata, per poter cominciare a navigare il prima possibile. Beccaria salirà a bordo di Vulnerable, lo scafo con cui Tomas Ruiant è arrivato settimo, tra tre settimane e farà parte dell’equipaggio francese che parteciperà alla Course des Cap, regata che parte da Boulogne sur Mer, poco a sud di Calais, per fare il giro delle isole britanniche e dell’Irlanda. “È la più innovativa tra le barche dell’ultima generazione, con la prua affilata per poter prendere il volo prima possibile. Io credo che si possa vincere anche con una barca vecchia, ma intanto comincio a navigare, poi vedremo”. Beccaria dopo questa prima esperienza prenderà possesso dello scafo che vestirà i colori Allagrande Mapei: parteciperà alla Europa Ocean Race con equipaggio (partenza da Kiel in Germania e arrivo a Boka Bay in Montenegro dopo cinque tappe) e poi sempre con Ruyant sarà alla Transat Cafè d’Or transatlantica in coppia da Le Havre in Normandia alla Martinica. Una regata che segnerà l’esordio anche di Francesca Clapicich su l’ex Malizia, che Boris Herman ha portato al dodicesimo posto del recente Vandee, ma sul co skipper c’è ancora riserbo.
La vela oceanica e solitaria italiana non è mai stata così in forma. Alla partenza del giro del mondo in solitario 2028 la flotta italiana potrebbe essere più numerosa, Giancarlo Pedote che ha partecipato agli ultimi due, raggiungendo nel 2021 un eccellente ottavo posto, resta in ancora in silenzio, ma meriterebbe di poter avere una barca veramente competitiva; Alberto Bona che con Beccaria è stato protagonista nella Class 40 ha confessato “abbiamo dei sogni da realizzare e ci proveremo”. Ma non è tutto perché Luca Rossett, già vincitore della Mini Transat, ha appena varato un Class 40 da San Giorgio Marine a Genova (lo stesso dove Beccaria ha costruito Allagrande Pirelli), e Cecilia Zorzi, ventinovenne trentina crescita sul Lago di Garda sarà alla partenza della prossima Mini Transat, traversata atlantica solitaria in due tappe (sosta alle Canarie) con barchette di sei metri e mezzo. In attesa dell’annuncio ufficiale della barca Ferrari di Giovanni Soldini per un futuristico giro del mondo in equipaggio (ne ha accennato John Elkan alla recente assemblea degli azionisti), Giovanni si gode lo spettacolo di una marea che ha contribuito a creare: “I tempi erano maturi perché la verla oceanica italiana in solitario si facesse valere”.