(foto Ap)

Il foglio sportivo

Qualcuno mi sa dire che fine ha fatto la Saudi League?

Jack O'Malley

Volevano farci credere che fosse la nuova frontiera. Ma ormai interessano solo i gol di Ronaldo

Ve la ricordate la Saudi League? Io, grazie al Cielo e all’alcol, non più di tanto. Non ho mai visto una sola partita di quella farsa di campionato, e non saprei dire il nome di una sola squadra eccetto quella in cui gioca Cristiano Ronaldo, e non ricordo nemmeno più chi sono gli ex campioni che hanno lasciato l’Europa per andare a insegnare il calcio ai beduini, fallendo. Un paio di anni fa ci avevano fatto credere che con i soldi dei sauditi quel campionato sarebbe diventato uno dei migliori al mondo, sarebbe stato seguito dai tifosi europei superando per interesse altre leghe tradizionalmente blasonate, La7 addirittura ha iniziato a trasmettere alcune inguardabili partite. 

 

Due anni dopo di quella rivoluzione che spaventava tutti non è rimasto molto: si sta ripetendo quel che successe qualche anno fa con il campionato cinese, grande entusiasmo e ingenti investimenti iniziali hanno lasciato il posto alla disillusione, sui social girano highlights che fanno rivalutare le partitelle di calcetto tra cinquantenni, l’unico argomento interessante è capire se CR7 raggiungerà o meno i 1.000 gol in carriera senza contare quelli al parco con i nipoti come ha fatto Pelé. Al momento è a 933, non gli restano molte partite in stagione, lui finge che il traguardo non gli interessi mentre tutti sanno che è la sola cosa a cui pensa. Quest’anno potrebbe vincere la Champions League asiatica (me’ cojoni, direbbe Totti) e poi tornare ad ammorbare la Nazionale portoghese costringendo il ct a schierarlo e i compagni a giocare per fargli fare gol, in una eterna partita di addio al calcio in stile giorno della marmotta. 

 

In Arabia c’è chi critica il suo allenatore, Stefano Pioli, proprio per questo. Lui se ne frega e incassa lo stipendio, per ora. E a proposito di Pioli, non posso non brindare allo stato di alterazione alcolica dei giornalisti italiani: prima del derby milanese di Coppa Italia erano pronti a scommettere sulle proprie madri che l’Inter avrebbe vinto il triplete, e sfornavano articoli in serie su quanto fosse pietoso e da rifondare il Milan. Dopo il 3-0 dei rossoneri sui media si fatica a capire se la salma di cui tutti parlano in questi giorni sia quella del Papa o quella di Inzaghi, e il Milan è diventato di colpo fortissimo, pronto a cucirsi la coccarda tricolore sul petto, un blocco di fenomeni da confermare per la prossima stagione.  Io continuo a tenermi strette Premier e FA Cup e proseguo le mie novendiadi alcoliche per la semifinale di martedì tra Arsenal e i mangiarane con la kefiah. E sono pronto a ricominciare.

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