Gli occhiali che allenano i nuotatori e l'anello di legno per suonare meglio il flauto

Stefania Nicolich
Quando si parla di start up si pensa subito alle innovazioni tecnologiche, soprattutto nel campo digitale e nell’uso di dispositivi elettronici, per non parlare poi dello sviluppo dei prodotti del prossimo futuro come i robot e l’intelligenza artificiale.

    Quando si parla di start up si pensa subito alle innovazioni tecnologiche, soprattutto nel campo digitale e nell’uso di dispositivi elettronici, per non parlare poi dello sviluppo dei prodotti del prossimo futuro come i robot e l’intelligenza artificiale. Le innovazioni in campo digitale affascinano molto per come riescono a semplificare e facilitare le nostre attività quotidiane.
    XMetrics è un esempio di come la tecnologia possa essere di valido supporto per una particolare categoria di utenti. I nuotatori quando si allenano non hanno la possibilità né di sentire né di vedere le indicazioni dell’istruttore o le informazioni sulla performance. Questo, può diventare un problema quando ci si allena per una gara o anche semplicemente ci si vuole tenere in forma.

     

    XMetrics è un dispositivo concepito per essere incorporato negli elastici degli occhialini da nuoto e raccogliere automaticamente una serie di parametri biomeccanici relativi all’allenamento dell’atleta (numero di bracciate, efficacia della nuotata, numero di vasche, velocità di rotazione della virata, accelerazione della spinta, stile nuotato, e così via). Il nuotatore, inoltre, può decidere quali feedback sentire in tempo reale tramite gli auricolari. Finita la sessione, si possono analizzare i dettagli della performance grazie alla sincronizzazione automatica con tablet, smartphone o computer.

     

    XMetrics è nato da un’idea di Andrea Rinaldo, nuotatore professionista e istruttore, con l’aiuto dei soci Davide Macagnano, Emanuele Vazzoler, Stefano Perego e Francesco Quartuccio.

     

    L’idea e la sua esecuzione a livello tecnologico sono risultate così vincenti da attrarre e ottenere consistenti finanziamenti da incubatori quali Fabriq, Superpartes e Breed Reply, e a far loro vincere il premio Marzotto 2014. La start up è anche ben orientata al futuro, e c’è la volontà di applicare lo stesso concetto in altri sport.

     

     

    Non solo elettronica

    La tecnologia applicata alla ricerca e allo sviluppo di soluzioni innovative, non necessariamente deve ricadere nell’elettronica, ma può anche riguardare l’utilizzo di materiali semplici e vivi come il legno. Per l’appunto il legno, l’artigianalità e il suono sono alla base di un’altra invenzione innovativa.

     

    Alessandro Baticci, compositore e musicista di flauto traverso, ha creato un oggetto che appare essenzialmente come un anello di legno che si colloca molto facilmente sul flauto, chiamato wring. Il risultato è sorprendente: il flauto produce un suono notevolmente migliore.

     

    Alessandro si è sempre interessato alla costruzione degli strumenti musicali e ha assimilato molte nozioni sul funzionamento del flauto, oggetto fisico e strumento acustico. Dice al Foglio Alessandro: “Generalmente, gli strumenti professionali sono in oro a diversa caratura (da 9 a 24K). Rispetto agli strumenti in argento o in alpacca (materiale usato per gli strumenti da studio, ndr) i flauti in oro suonano con maggior forza poiché il materiale è più morbido e meno soggetto a vibrazioni. Quando si suona il flauto, infatti, è la colonna d’aria che vibra e produce il suono. Il problema è che anche il tubo entra in vibrazione, togliendo energia alla colonna d’aria e come conseguenza si registra una perdita dell’intensità del suono”.

     

    “Per risolvere questo problema – continua – ho pensato che, se fosse stato possibile fermare meccanicamente la vibrazione del tubo, si sarebbe potuto evitare questo effetto. Ho quindi provato ad arrestare con diversi materiali le vibrazioni della testata ottenendo buoni risultati. Ho scoperto poi che il legno funzionava meglio di tutti gli altri materiali. Ho imparato a curvare il legno e ho sviluppato quest’anello. L’effetto sullo strumento è di notevole entità, il suono è più diretto, più brillante e più forte”.

     

    L’utilizzo di quest’anello permette una migliore sincronizzazione con gli altri strumenti a fiato dell’orchestra e consente un notevole risparmio economico in quanto si ottiene la performance di uno strumento in oro con dispositivi economicamente più abbordabili. L’anello, inoltre, rende gli strumenti affini fra loro con un adattamento più veloce e una maggiore confidenza da parte dell’artista. Questa start up è ancora precoce, ma le basi per crescere ci sono: il brevetto è stato depositato, la macchina per creare lo strumento è stata assemblata. Si devono solo definire gli ultimi dettagli con il canale di distribuzione per il lancio definitivo sul mercato mondiale.