Idee, consigli e trucchi da Y Combinator, l'acceleratore che ha creato Dropbox e Airbnb

Stefania Nicolich

    Y Combinator è un acceleratore di start up che si trovano nella fase di avviamento. Investe, infatti, nelle potenziali imprese in cambio di una quota di partecipazione. Dal 2005, cioè da quando è stata fondata dal Paul Graham, ha creato oltre 800 start up, tra cui Airbnb e Dropbox, vantando una comunità di 1.600 fondatori e una valutazione di 30 miliardi di dollari. E’ stata definita da Forbes come il seed accelerator con più successo al mondo, mentre Wired l’ha definita un “boot camp” (centro di addestramento delle reclute). Finalmente, l’attuale presidente di Y Combinator, Sam Altman, ha deciso di scrivere e pubblicare online, sul suo blog, il “Playbook”, un riassunto di tutte le regole che una start up deve seguire per arrivare al successo, rivolto proprio a chi non conosce questo mondo.

     

    Secondo Altman, per avere una start up di successo sono necessari: una buona idea (includendo anche un buon mercato), un buon team, un buon prodotto e una buona esecuzione.

     

    Partendo dall’analisi dell’idea imprenditoriale, la Y Combinator di solito chiede alle imprese che cosa stanno costruendo e il motivo per cui lo stanno facendo. “Questo, è per valutare sia il fondatore sia l’idea stessa”. Per il fondatore è importante che sia in grado di spiegare e comunicare chiaramente, poiché è una qualità che gli servirà per ogni aspetto dell’impresa, per assumere personale, per raccogliere fondi, e specialmente per vendere il prodotto. Per quanto riguarda l’idea, invece, è necessario che sia chiara per essere facilmente diffondibile. Se l’idea non entusiasma almeno un paio di persone quando la sentono per la prima volta, non è certo un buon segno. La seconda cosa che Y Combinator chiede è quale persona sia disperatamente bisognosa del prodotto della start up. Nel migliore scenario, il fondatore è l’utente target, nel secondo miglior scenario il fondatore conosce molto bene l’utente target. La relazione tra l’idea e il proprio utente finale è molto stretta perché è importante che l’idea evolva con i consigli dei potenziali consumatori.

     

    Alcune preferenze che sono emerse di Y Combinator per le idee d’impresa sono idee che difficilmente possono essere copiate, che diventano sempre più valide col tempo o che sono nuove, non derivate da altre. Un loro consiglio? Parlare il più possibile della propria idea con le persone attorno. Questo è un modo per crescere in fiducia e sviluppare immunità verso le critiche. Paura che vi rubino l’idea? No problem, dicono che “le migliori idee sono quelle che suonano male, ma in realtà sono buone”.
    Per la parte del team, Y Combinator guarda maggiormente alla forza dei fondatori e a quella dei dipendenti che i fondatori hanno assunto. I migliori fondatori sono quelli che hanno sviluppato grande determinazione e perseveranza, che sono pieni di risorse e hanno passione. Il fondatore deve avere, ovviamente, un forte credo nella missione dell’impresa, ma allo stesso tempo deve essere flessibile e disposto a imparare costantemente nuove cose. I migliori fondatori sono eccezionalmente reattivi. E’ importante anche che almeno uno dei fondatori sia un bravo venditore e capace di parlare ai consumatori.

     

    La chiave di tutto

     

    Il prodotto, invece, è la chiave per una crescita sicura nel lungo periodo. Questo perché un buon prodotto porta i consumatori a comprare, l’impresa registra incassi e di conseguenza cresce. Per questo motivo, i fondatori devono focalizzare tutte le loro energie sulla qualità del prodotto e sulla crescita dell’impresa. Infatti, i migliori fondatori sono quelli che si concentrano sulla qualità del prodotto anche negli apparenti più insignificanti dettagli. Per un prodotto di successo, però, è necessaria la semplicità, è importante mantenere semplici sia l’impresa e sia il prodotto. L’obiettivo di una start up è quindi creare qualcosa che i consumatori possano amare e poi concentrarsi su come far crescere il numero degli utenti, testando le varie strategie di crescita. Le imprese di successo, secondo il Playbook di Altman, sono sempre partite con un prodotto che i primi consumatori amavano così tanto da raccomandarlo ai propri amici.

     

    Il lungo documento di Y Combinator conclude ricordando che almeno mille persone hanno una buona intuizione, ma solo una di esse diventa veramente di successo e la differenza sta tutta nell’esecuzione. “Tutti vorrebbe saper come fare per trasformare un’idea in successo, ma ancora nessuno, purtroppo ha scoperto il segreto”. Altman aggiunge, ironicamente nelle conclusioni che basta solo una buona idea, un buon team, un buon prodotto e una buona esecuzione. Molti auguri.