Le imprese italiane che fanno finanza con la tecnologia e sono pronte a conquistare il mondo

Stefania Nicolich
La rivoluzione digitale è arrivata anche al settore finanziario, con l’avanzamento sempre più crescente del fintech (financial technology), combinazione della tecnologia Ict (information and communications technology ) con i prodotti e i servizi finanziari.

    La rivoluzione digitale è arrivata anche al settore finanziario, con l’avanzamento sempre più crescente del fintech (financial technology), combinazione della tecnologia Ict (information and communications technology ) con i prodotti e i servizi finanziari. E’ un settore che sta vivendo una crescita sostanziale – iniziata nel 2014, quando gli investimenti globali sono triplicati rispetto al 2013, arrivando a 12.2 miliardi secondo Accenture. Nel 2015, secondo la stima di Kpmg e H2 Venture l’ammontare è arrivato a 20 miliardi, il 66 per cento in più rispetto al 2014. I maggiori centri finanziari mondiali, Londra, New York e recentemente Sydney, stanno diventando anche punto di riferimento per le start-up fintech. Il nostro paese non è certamente un punto di riferimento per la finanza, ma alcune start-up italiane mirano a conquistare il mercato di Londra.

     

    Per esempio Wolf of Trading. Lanciato quando uscì il film “The Wolf of Wall Street”, è un servizio che permette di sapere in tempo reale come stanno operando i traders di tutto il mondo e di accedere all'intelligenza collettiva formata dall'insieme della loro esperienza, capacità e risultati. I traders possono migliorare le proprie performance operative, mentre le istituzioni finanziarie possono avere a disposizione una miniera d’informazioni per le attività di marketing e fornire un servizio a valore aggiunto ai propri clienti. Wolf of Trading è una start-up fondata nel 2014 da Davide La Spina, che al Foglio racconta: “Gli attuali strumenti informativi finanziari forniscono informazioni solo sui mercati (andamento delle quotazioni, medie mobili, volumi, e così via) ma nessuna è in grado di diffondere informazioni dettagliate sui traders. Così ho sviluppato una piattaforma in grado di acquisire informazioni su di loro: il comportamento, le operazioni, gli obiettivi e addirittura cosa hanno in mente di fare, trattando tutti questi dati come una enorme intelligenza collettiva. Quando ho lanciato Wolf ho attratto 2.000 utenti in due settimane, e riscosso l'interesse del mondo bancario e finanziario, vincendo due contest bancari (IWBank e CheBanca!), due programmi di accelerazione (Tim #Wcap e Polihub) e diversi riconoscimenti. Ho capito che l'interesse verso la mia idea era forte e che era necessario sviluppare un prodotto scalabile e funzionale. Ho fondato una nuova società, trovato due finanziatori (Tim Ventures e Club Italia Investimenti) che hanno investito nel mio progetto, sviluppato la nuova piattaforma che sarà disponibile in beta test il mese prossimo e pianificato il rebranding del nome Wolf of Trading in CrowdWay”.

     

    Un’altra start-up italiana che mira a diventare player internazionale e agenzia di rating di riferimento a livello europeo è modeFinance. Nata come società informatica a Trieste, è riuscita a diventare agenzia di rating nel luglio del 2015, dopo un processo durato due anni. Valentino Pediroda, co-founder di modeFinance, spiega: “L’obiettivo è quello di essere un’agenzia di rating il più trasparente possibile e portare il rating al servizio di tutti”. Come? “Sviluppiamo il processo di rating in due fasi: la fase numerica che viene prodotta da un algoritmo e rende le informazioni delle imprese coerenti, grazie a una vasta analisi di dati. All’inizio per creare il database sono stati analizzati 100 milioni di bilanci. La valutazione finanziaria non è solo oggettiva, ma è composta anche da una parte soggettiva dove entra in gioco la seconda fase.  Un gruppo di analisti corregge le valutazioni con visioni qualitative. E’ necessario però a questo punto che le modifiche siano validate per accertarsi che le valutazioni siano corrette. Per questo motivo esperti di rating indipendenti vengono in società e analizzano le valutazioni. Gli analisti così sono liberi d’interpretare i dati e dare la propria valutazione soggettiva e l’organo di controllo è altrettanto libero di correggere le valutazioni senza vincoli. Questo processo aumenta la trasparenza del rating”. ModeFinance offre la sua figura di agenzia di rating a banche, assicurazioni e fondi d’investimento; fornisce piattaforme e software a banche e grandi aziende e servizi di valutazione del rischio per le piccole imprese. Ha inoltre creato l’applicazione web e mobile S-peek, che aiuta l’utente a comprendere la qualità economica e finanziaria di tutte le società di capitale in Europa. Le valutazioni su più 20 milioni di imprese si colorano di verde per società sane, di giallo per quelle normali e di rosso per quelle in difficoltà.