foto: StartUp Day - Università di Bologna

A Bologna si prendono gli studenti per mano e gli si insegna a fare impresa

Stefania Nicolich

Lo StartUp Day per favorire la creazione di nuovi progetti

Imprenditori si nasce o si diventa? A Bologna sabato 19 maggio si prova a formare gli studenti universitari a diventare imprenditori. Alessandro Cillario e Stefano Onofri, in collaborazione con l’Università di Bologna, hanno creato un format, lo StartUp Day, con lo scopo di far incontrare studenti con diverse competenze e ambiti di studi per favorire appunto la creazione di nuovi progetti. Nato nel 2015, fino a oggi ha portato a creare venti startup e a raccogliere due milioni di investimenti. “La creatività è maggiore se le idee e le competenze in un team sono eterogenee”, spiega Cillario al Foglio.

 

L’evento si rivolge ai 100 mila studenti e neolaureati dell’Università di Bologna, solo loro potevano presentare progetti, anche se nel team potevano partecipare anche studenti di altri atenei.

 

Le idee selezionate sono trenta e non sono necessariamente strutturate nella forma di start up. Gli aspiranti imprenditori avranno a disposizione un tavolo e due sessioni di trenta minuti per presentare il proprio progetto ad altri studenti che si sono prenotati il posto al tavolo scegliendo prima tra le varie idee dal sito dell’Università di Bologna. Lo scopo principale è capire se si è una buona risorsa per il team per poi passare all’azione. “Durante la giornata – continua Cillario – ci saranno workshop e testimonianze da parte di speaker. Saranno presenti i ‘supporter’, cioè le maggiori realtà a livello italiano che aiutano a sviluppare l’ecosistema delle start up in Italia. Quest’anno sono quaranta e potrebbe favorire nella creazione di un punto di incontro”.

 

In questa edizione ci sarà la testimonianza del lavoro di formazione di AlmaCube, incubatore dell’Università di Bologna con la partnership di Confindustria Emilia-Area Centro. Le startup della scorsa edizione di StartUp Day sono state sottoposte a un periodo annuale di formazione e di selezione continua, assicurando che l’idea da cui sono nate sia solida per investirci. Le migliori quattro che sono uscite da questo processo di formazione si sono spartite il finanziamento in palio di AlmaCube di ventimila euro.

 

RomMate, che ha ottenuto settemila euro di finanziamento e il primo posto in questa speciale classifica, è un app che aiuta i coinquilini a sopportare meglio la convivenza, agevolando la regolazione delle spese di casa, il pagamento delle bollette e la divisione delle faccende domestiche.

 

AllYouCanWork, che ha ricevuto, invece, cinquemila euro di finanziamento, è una piattaforma che mette in connessione gli studenti e le aziende che hanno bisogno di lavori digitali di bassa complessità. I lavori vanno dallo sviluppo di un sito web, gestione dei social network, creazione di app, modifica di foto e video, lavori di grafica e anche traduzioni e trascrizioni.

 

Fisiolink, quattromila euro di finanziamento, aiuta i fisioterapisti freelance ad automatizzare la gestione delle loro attività.

 

Quattromila euro di finanziamento anche per Glittery, a pari merito con Fisiolink, che propone un marketplace per la creazione di abiti sportivi personalizzati da sartoria.

 

I finanziamenti ricevuti da AlmaCube avevano l’obiettivo di confermare che le idee avessero l’interesse del mercato e dei suoi utenti. Sabato presenteranno davanti agli investitori il proprio pitch e i risultati ottenuti.

 

Unire le generazioni

 

Un’altra novità di quest’anno è l’inaugurazione del BetaClub, che ha lo scopo di connettere le figure “senior”, professionisti, imprenditori, esperti di qualsiasi ambito, con le figure “junior”, gli startupper e ricercatori di nuovi progetti.

 

La giornata si concluderà con “Companies Talks: la storia di Google”, spettacolo teatrale che ripercorre e racconta le difficoltà che Larry Page e Sergey Brin hanno dovuto affrontare per arrivare a vedere la propria creazione valere oggi 121 miliardi di dollari.

 

Un format, questo dello StartUp Day, che porta per mano gli studenti durante il processo di creazione della start up, quasi come se fosse un progetto scolastico. Sarà questo il nuovo modo di fare impresa e di diventare imprenditori? O lo spirito di fare le start up per portare un cambiamento rimarrà quello di Steve Jobs: Pirate! Not the navy.

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