Perché oggi possiamo tornare a dire: "Mai alle quattro e mezzo" Le quattro e mezzo: troppo presto o troppo tardi per qualsiasi cosa, e l’aperitivo non fa eccezione (per l’aperitivo del pranzo: troppo tardi. Per l’aperitivo della sera: mah, solo un anglosassone può risultare credibile con una bevanda alcolica in mano a quell’ora). Inoltre, come insegna il nostro caro amico e ormai (ohimé) quasi ex-collega Marco Ferrante che dopodomani (ohimé) cambia giornale, alle quattro e mezzo non si telefona MAI e poi mai a una donna – è scritto nel primo romanzo del suddetto amico Ferrante: “Mai alle quattro e mezza”, appunto, edito da Fazi nel lontano 1998, ed è ora di ristamparlo (nota per gli editori tutti). Conviene credergli, e anzi estendere la suddetta massima alle telefonate pre-aperitivo donna-uomo, non si sa mai. 29 SET 2008
Come superare i guai da crollo delle Borse senza dover volare Alitalia Un nostro giovane amico e collega, il grande esperto di Caucaso e oleodotti Luigi De Biase – unico neo: odia gli aperitivi e ci dà dei vecchi (!) perché ci andiamo – mi fornisce inaspettatamente un indirizzo per chi voglia dimenticare tutte le cose sopra dette (tutte insieme), trasgredendo per un giorno, in onore dei lettori di questa rubrica, al suo odio per l’aperitivo (grazie). Il luogo è Baku, nella repubblica dell’Azerbaijan. 22 SET 2008
Quando la crisi di Alitalia impedisce anche di prendere un aperitivo Accade che, in una bella sera di fine estate, un gruppo di aperitivisti sprovveduti si trovi, all’ora dell’aperitivo, in tempi di crisi Alitalia e in condizione di assoggettamento ai diktat di una linea low-cost, nel ridente aeroporto di Trapani (ridente per posizione geografica anche se non proprio per agio e agibilità). Accade che, vista appunto la crisi Alitalia e grazie a un’incrollabile fiducia nell’efficienza del pur dispotico operatore low-cost, i suddetti viaggiatori aperitivisti si trovino improvvisamente a terra, dopo una vacanza in barca (alcolicamente ineccepibile, per giunta) ad attendere una partenza ritardata di almeno tre ore per cause ignote. 11 SET 2008
Perché Zaia è il miglior ministro aperitivistico Con l’annuncio dell’operazione “libertà di grappa”, il ministro dell’Agricoltura Luca Zaia si conferma il preferito della rubrica Aperitivi, specie in tempi in cui nel mondo si arriva a bloccare alla frontiera persino l’innocuo vino Nobile di Montepulciano – e anche se il ministro si riferisce alla produzione e non all’esportazione. Non essendo (ancora?) capace di produrre grappa, né in casa né altrove, l’aperitivista scrivente propone un concorso. 18 AGO 2008
Come riprendersi dalla notizia del "vino in cartone" emigrando a Ostia o partecipando all'aperitivo dei numeri primi nel ragusano Che sia un effetto perverso della seconda crisi del ’29, come direbbe il ministro Giulio Tremonti? Fatto sta che il via libero del governo al vino nei cartoni, per quanto economicamente accorto, ci pare aperitivisticamente inaccettabile. Come se non bastasse, giunge improvvisa a rabbuiare l’happy hour la campagna allarmistica del Corriere della Sera, edizione romana. 05 AGO 2008
Perché conviene essere finiani quando si prende l'aperitivo a Fregene In tempi di bicicletta, l’aperitivista romano che sia altresì utente di "Roma'n' bike”, il progetto di bike sharing veltroniano (ma oggi pure alemanniano), si trova impossibilitato a frequentare i bar di Trastevere, dove le bici comunali non sono ancora approdate. Se ha la macchina, però, il suddetto aperitivista può evitare di inquinare la città spostandosi sul litorale. 23 LUG 2008
Come (e dove) prendere un aperitivo nonostante Grillo e Di Pietro Oggi a Roma è impossibile prendere un sereno drink in centro a causa della manifestazione Grillo-Di Pietro – ai quali andrà addebitato dunque anche il costo della mancata fruizione del mojito giornaliero di migliaia di cittadini, oltreché il costo sociale dell’aggravarsi della crisi del Pd. Poco male, perché l’aperitivista scrivente aveva già deciso di monitorare, in queste settimane, alcuni luoghi di villeggiatura ad alta densità aperitivistica. Cominciamo con Formentera, isola spagnola estremamente zapaterista. Il problema è che, per quanto il mare sia splendido, l’aperitivo è a rischio “sòla” per l’aspirante bevitore che colà approdi per la prima volta. Ecco, allora, le istruzioni per l’uso. 08 LUG 2008
Giorgio Armani contro il degrado aperitivista è preoccupato per le sorti del paese Ci sentiamo un po’ in colpa. Giorgio Armani dice che le città sono diventate dei suk a causa della sciatteria degli italiani che sbevazzano nelle piazze. Re Giorgio si duole e noi non vorremmo essere oggetto della sua campagna anti-degrado, tanto più che il paese deve già occuparsi delle ronde anti-monnezza e delle indagini anti-fannulloni e delle strategie anti-carobenzina. Ecco dunque il nostro piano per gli aperitivisti da piazza che vogliano sfuggire allo sguardo dello stilista. 26 GIU 2008
L'aperitivo non è morto, lo dice anche il New York Times Siamo venuti a scoprire, grazie alla segnalazione di una spia aperitivisticamente scorretta (Mariarosa Mancuso, nostra critica cinematografica e saltuaria compare d’aperitivi, appunto), che il New York Times ha – nientedimeno – che un “cocktail columnist”, mister Jonathan Miles, il quale qualche giorno fa ha scritto un lungo pezzo dal titolo “Berrò per sempre bollicine”, con ampi riferimenti ai metodi per gasare la vodka e preparare uno strano drink, il “Son of a Preacher man”, con whisky, lime e soda, il tutto su consiglio di un barman newyorkese dal nome che sembra finto (tale Mr. Palomino, di base al WD-50, nel Lower East Side). 19 GIU 2008
Consigli per aperitivi sicuri in tempi di intercettazioni di massa (e cimici sulla giacca) In tempi di intercettazioni di massa, non si sa mai. Anche tu magari conosci un intercettato/a (che ovviamente non sa di essere intercettato/a) e magari stasera vai a prendere un aperitivo con lui/lei. Dunque devi premunirti dal rischio di cadere vittima di intercettazione passiva e incidentale: tu sei in ritardo, parli al telefono con l’intercettato, magari ti dilunghi a chiacchierare mentre arrivi per fargli compagnia e vieni intercettato a tua volta. Oppure: l’intercettato/a va a fare la fila alla cassa (lontana dal tavolo) per prendere il tuo e il suo secondo mojito, ma poi cambi idea a non lo vuoi più. Allora, dal tuo tavolo, chiami al cellulare l’intercettato/a per dire: “Non voglio il secondo” e però vieni intercettato. Poi vallo a spiegare agli inquirenti che “il secondo” non era il secondo nome in chissà quale lista politica o il secondo pacchetto di azioni. 12 GIU 2008