Trombati mondiali A un certo punto, prima di ogni Mondiale, arriva questo momento. Lo declini come vuoi, il tema, ma quello resta: gli esclusi. Quelli che non ci sono, quelli che non vedremo, quelli che ci mancheranno. Ora, noi ci siamo concentrati su Giuseppe Rossi: per tre giorni, la sua mancata convocazione è stata oggetto di dibattito, di chiacchiere, di certezze spacciate a ogni ora. Perché in fondo è facilissimo criticare un commissario tecnico: se va male, tutti possono alzare il dito e dire “io l’avevo detto”. Se invece va bene, nessuno si ricorda delle critiche e dei pregiudizi arrivati al momento delle convocazioni finali. Banale, ma reale: non preoccupiamoci, non siamo solo noi così. Condividiamo con il mondo intero il comune vizio di parlare di chi non c’è e il perché non c’è. Beppe Di Corrado 06 GIU 2014
That win the best Sciogliamo il Qatar Dovevamo arrivare noi inglesi a dire come stanno le cose. Dovevano essere i nostri giornali a raccontare quello che in realtà tutti sanno da tempo ma nessuno osava dire. Stando a qualche migliaio di email in possesso del Sunday Times, dunque, pare che l’assegnazione dei Mondiali del 2022 al fresco Qatar sia stata pilotata grazie a mazzette, regali e altri favori ai dirigenti africani, risultati decisivi nel voto finale che ha visto togliere l’organizzazione dell’evento a Stati Uniti (e questo non è un male), Australia (peggio mi sento), Corea del sud (ebbene sì) e Giappone (no comment). Non siamo così puri da alimentare polemiche – peraltro fondate – per amor di verità e basta: in quella stessa votazione vennero infatti assegnati anche i Mondiali del 2018: li organizzerà la Russia, che ha battuto proprio l’Inghilterra. Jack O'Malley 05 GIU 2014
Ma quale Pelè, Bruce Grannec potrebbe diventare il giocatore con più Mondiali vinti (di Fifa) 05 GIU 2014
Avremo bisogno di lui, il culo La prima scintilla dell’innamoramento mi si accese al cinema Politecnico, una flaccida canaglia nazista messa a sorvegliare i traffici nelle “Acque del sud” chiede a Lauren Bacall “da dove viene, miss Browning?”, e lei con la sua voce perfidamente roca , “Brazil, Rio”, allora mi dico che un paese in cui ha potuto vivere una donna così è per forza di cose un bel paese, un posto gioioso che nell’oblio e nella sensualità cura ferite, ricostruisce vite perdute e quando le cose vanno male al più ti mette il broncio, non la terra arida di siccità del “Dio nero e del diavolo biondo”, non quella di “Antonio das Mortes” che tanto piacevano alla sinistra del mio tempo. Leggi anche Sicurezza all’ultimo stadio 04 GIU 2014
Vincere il Mondiale? E’ una questione scientifica, dice Hawking Cesare Prandelli finirà per chiedere disperate consulenze al fisico Carlo Rubbia? Chissà, intanto nientemeno che Stephen Hawking, probabilmente lo scienziato più famoso del mondo, è sceso in campo per elaborare una Formula del Mondiale e permettere alla nazionale inglese di qualificarsi nel girone Maurizio Stefanini 30 MAG 2014
I Mondiali di calcio Fra meno di un mese ci risiamo. Per alcuni sarà un'apoetosi di sport, per altri un colossale business, per altri ancora una di quelle tasse morali che ci tocca pagare per essere dei contemporanei. Comunque la pensiate, eccovi alcune idee da ripassare in padella in società. Andrea Ballarini 23 MAG 2014