Il canto delle rovine Il primo impatto fu preadolescenziale, a Corinto: il biancore ebbro del marmo in un pomeriggio d’agosto, ulivi silenti e fragranza di pini, ginestre estenuate dall’arsura mediterranea, pantaloncini corti, sbucciature sulle ginocchia di fanciullo. Alessandro Giuli 17 OTT 2015
Meno male che l'iPhone c'è Come ti sdraio Serra In “Ognuno potrebbe” Michele Serra racconta i trentacinquenni di oggi. Ci ha capito pochissimo, mette in pagina una generazione inesistente, ficca le paturnie di un sessantenne spiazzato dalla tecnologia nella testa di un personaggio che ha 25 anni meno di lui, lo imbottisce di luoghi comuni, insicurezze tipiche dei protagonisti di quei film italiani che riempiono il Cinema Sacher e di cui tra sei mesi avremo dimenticato il nome, confondendolo con altre cento pellicole uguali. 15 OTT 2015
Fuoco di libertà “Dobbiamo essere disposti a bruciare pur di fare la cosa giusta”. Come sopravvivere ai nuovi totalitarismi. Intervista ad Azar Nafisi Edoardo Rialti 10 OTT 2015
L’abdicazione dei chierici “Sono le nostre élite politiche e intellettuali a minacciare la civiltà”. Leon de Winter, gran scrittore olandese, ci spiega come l’indifferenza da multiculturalismo ha compromesso l’identità dell’Europa. 07 OTT 2015
Io non sono l’amore Memorie di una ragazza non per bene. Marina Cvetaeva e la sfrenata tenerezza per gli amanti. Lei non lasciò mai il marito, e in fondo non lo tradì mai. La fedeltà era per lei fedeltà a se stessi, fedeltà all’anima. 05 OTT 2015
Tra rivoluzione (ambita) e ferrovia. Storia del Boss, mio nonno La fuga di due adolescenti dalla miseria del Veneto, l'approdo a Napoli, i merletti, l'istituto per ciechi e quei giudizi definitivi sui napoletani "fetenti". Infine l'amore, partenopeo e ferroviario. Romanzo familiare di socialismo rivoluzionario, fascismi rifiutati e un carattere generoso e saltuariamente iracondo addolcito dal tempo e dai nipotini. Claudio Velardi 02 OTT 2015
La difficile arte di essere buoni gregari e la fortuna (sempre più rara) dei pochi leader che sanno valorizzarli A forza di essere, credersi e voler creare leader seriali abbiamo finito per smarrire l’importanza dei followers, dei seguaci autentici, quelli che non sgomitano per toglierti la primazia e che non ti dicono sissignore, pur di allisciarti il pelo, anche se spari o fai cazzate sul lavoro. Alessandro Giuli 01 OTT 2015
Via il telefono Quando sono i ragazzini a dire ai genitori: papà, smettila di googlare, voglio parlare con te 30 SET 2015
Lo zen delle vette La sacralità della montagna, il rito dell’ascesa, la trasfigurazione interiore. Dino Buzzati intuì una luce, Luigi Mario la trovò in quota. Ogni volta che una spedizione falliva, si avvalorava l’idea che il Cervino fosse inaccessibile. Poi ci riuscì l’inglese Whymper. 28 SET 2015
L’intellettuale ebreo e proustiano che Moravia aveva rifiutato di essere Giacomo Debenedetti in una pagina non “rimozionale”. In Moravia non si trova traccia di autocoscienza ebraica. Come si spiega? La prima risposta potrebbe essere che Moravia ha voluto vivere di estroversioni, di energiche e brusche rimozioni. Alfonso Berardinelli 27 SET 2015