Marco, uno e centomila Pannella & Tortora. Il ricordo della Scopelliti e di Caiazza “Pannella nella vicenda di Enzo ha veramente rappresentato la svolta – ricorda al Foglio Francesca Scopelliti, compagna di Tortora – Mi ricordo che quando Pannella chiamò Enzo per proporgli la candidatura alle elezioni europee del 1984, Enzo gli rispose ‘tu sei pazzo a propormela, ma io sono ancora più pazzo ad accettarla’”. Ermes Antonucci 20 MAG 2016
In origine fu Enzo Tortora: è il virus del giustizialismo Per ricordare Enzo Tortora non si può non essere sgradevoli. Ha perfettamente ragione l’ex sindaco di Milano Gabriele Albertini nel notare, come ha fatto ieri, che da quell’arresto “è cominciata la patologia delle nostre istituzioni”. Massimo Bordin 19 MAG 2016
Quel piglio travagliesco su Maniaci “L’ho sempre detto che era un poco di buono” è la frase che, negli ambienti giornalistici più vicini alle procure, circola oggi sul direttore di TeleJato. Cose simili furono dette negli stessi ambienti di sala stampa su Enzo Tortora, figuriamoci su Maniaci, che Tortora non è. Massimo Bordin 12 MAG 2016
Come nasce la strategia politica dei compagni magistrati Il terrorismo, le divisioni, la Costituzione come schermo per incalzare i governi. L’attivismo del partito delle procure spiegato con la storia a puntate di Md (e il suo primo processo interno). "La missione del magistrato democratico consiste adesso nella salvaguardia del carattere immutabile della Costituzione". Annalisa Chirico 21 APR 2016
Tortora 2.0 Caiazza fu l’avvocato del presentatore, oggi loda il “tentativo” di Renzi sulla responsabilità civile dei magistrati, ma avverte: “I giudici lo annulleranno” Marco Valerio Lo Prete 26 FEB 2015
I riti sacrificali della Repubblica, ovvero la giustizia del “si vuole” Raffrontare un antico testo babilonese sul sacrificio di un toro e un rapporto di polizia giudiziaria redatto dai carabinieri di Napoli nei primi anni Ottanta è un esercizio da lunatici o da sfaccendati, ma aiuta a riscuotersi dal cattivo sogno dell’attualità. Condotto in un antro segreto, l’animale era asperso d’acqua e purificato col fuoco; al culmine di un intricato cerimoniale veniva ucciso, il suo cuore bruciato. Il sacerdote si inchinava allora davanti al cranio ed esclamava: “Questo atto l’hanno compiuto tutti gli dèi, non l’ho compiuto io”. Guido Vitiello 18 MAR 2013