Franco Borgogno, una vita che cura una vita Lo psicoanalista torinese, di formazione freudiana, spiega: “Io credo che ciò che cura sia l’“essere responsivo” dell’analista, il fatto cioè che egli risponda alla sofferenza che gli comunica il paziente. Il fatto che egli trovi per quello specifico paziente e per quel momento dell’analisi il modo appropriato per essere responsivo con lui. Per questa ragione, in certi momenti, anche il tacere può essere la cosa migliore da fare, il tacere ascoltando quanto il paziente dice; il più spesso questo tacere va però accompagnato da un gesto di presenza partecipe” Davide D'Alessandro 26 SET 2019