Estate metafisica Verso un profondo e magnetico avvenire Il formidabile effetto della tecnica sulla Storia: non è più il passato a guidarci, ma è il futuro che ci attrae a sé. Dobbiamo governarlo. E colmare il vuoto di pensiero, metafisico e politico, intorno al nostro dominio sul mondo Aldo Schiavone 13 LUG 2024
Anche oggi sputerò su Hegel Cinquant'anni dopo Carla Lonzi possiamo non sentirci più oppresse La figlia che detesta la Storia dei maschi, e gli uomini che dicono “ma io che c’entro” (vi meritate di lavare i piatti) Annalena Benini 30 OTT 2023
Il problema di articolare il legame tra lavoro e vita buona in una società come la nostra Perché è importante rimettere al centro l’umano nella sua interezza Sergio Belardinelli 30 AGO 2020
Remo Bodei, il momento della filosofia A un mese dalla scomparsa del grande filosofo, ne ricordiamo la figura misurata e sobria, lo stile della scrittura, i libri che ha lasciato, l’alto valore di un pensiero italiano e vivente. Immaginare la sua statura di studioso, e a quella statura restare fedeli, ci aiuta a intessere il nostro …essere Davide D'Alessandro 08 DIC 2019
Antonello Sciacchitano, l'analisi infinita Per lo psichiatra e psicoanalista di formazione lacaniana, non c’è scampo: “L’analisi non si abbrevia: i numeri pari sono infiniti non meno degli interi e come i dispari. Non esistono rapporti quantitativi nell’infinito. Il termine usato da Freud, ma non adeguatamente sviluppato, è proprio il termine matematico, unendlich, ‘infinito’, malauguratamente tradotto ‘interminabile’. La psicoanalisi è infinita perché l’oggetto causa del desiderio, l’oggetto a, come lo chiama Lacan, è infinito nel senso matematico del termine. Lacan diceva che è originariamente perduto. Forse voleva dire che non è concettuale, proprio come l’infinito” Davide D'Alessandro 15 SET 2019
Roberta De Monticelli, “Dio è la lama di un sorriso” Intervista alla filosofa che ha avuto il piacere di intervistare …Agostino, “il pensatore più delicato, introspettivo, empatico, sottile, sperimentale, e anche razionale, logico, eppure straordinariamente dotato del senso dei paradossi, e dei limiti della nostra ragione, dell’immensità di cose che stanno oltre questi limiti, fra il cielo e la terra. E il vescovo feroce, il braccio secolare di un dogma di salvezza che ha cominciato a uccidere i corpi per salvarne le anime. Il primo – idealmente – Grande Inquisitore – che in cuore aveva invece solo il quaerere, la ricerca, il dubbio, la preghiera e la gratitudine, e poi di nuovo il dubbio. Un monumento alla nostra inquietudine, e una pietra tombale sulla nostra inquietudine” Davide D'Alessandro 28 AGO 2019
Roberto Pozzetti, tessere la cura Lo psicoanalista lacaniano, autore di un recente libro sulla pratica analitica, precisa: “Nessuno è un ottimo o un pessimo analista, non c’è un analista più bravo e uno meno bravo. Vi è il funzionare come analista, vi è il desiderio dell’analista. Si tratta di una posizione che a volte si riesce a sostenere e a volte no, anche con lo stesso paziente. Vi è il desiderio dell’analista, dopo un’analisi, anche grazie alle supervisioni e all’apprendere dai colleghi. Perché ci sia dell’analista occorre non aspettarsi nulla dai pazienti, lasciando loro uno spazio potenziale, per dirla con Donald Winnicott. Si tratta di permettere al paziente di interrogarsi sui propri sintomi, sul proprio inconscio, sul proprio desiderio accogliendolo e ascoltandolo senza inculcargli alcunché” Davide D'Alessandro 27 AGO 2019
Uno Sgalambro non isolato, tra Cacciari e Severino A cinque anni dalla morte un nuovo volume ricorda il terribile “distruttore” siciliano, trattando solo di filosofia e mostrando come il suo esordio fosse perfettamente in linea coi tempi Davide D'Alessandro 28 LUG 2019
Giacomo Marramao, come mettere al mondo il mondo A colloquio con il filosofo calabrese, allievo di Garin. Da Schmitt all’Europa, da Hegel alla globalizzazione, dall’identità al potere, dal consumo all’autorità, dalla tecnica al compito della filosofia: “Siamo esecutori fallimentari delle promesse rivoluzionarie del Novecento. Occorre liberarsi dall’alibi dell’oggettività mettendo al centro noi stessi: il fattore oggettivo soggettività” Davide D'Alessandro 10 LUG 2019
Vincenzo Vitiello, la filosofia come abito di vita Il filosofo napoletano attraverso Heidegger e Nietzsche, Kant e Benjamin, Hegel e Croce, Vico e Spaventa, de Giovanni e Severino, Europa e Cristianesimo, fenomenologia, topologia e poesia. Tra grandi libri e grandi pensatori, la riflessione su una disciplina che non è una scienza, ma molto di più. Il suo verbo non è essere, bensì dovere Davide D'Alessandro 24 MAG 2019