Certo femminismo fa orrore quasi quanto i social network pol. corr. Franzen avrebbe potuto sfrondare “Purity” di qualche pagina ma non certo quelle sulla storia d’amore con l’artista femminista. Non sono segno di misoginia bensì sono volte alla pubblica utilità, tanto quanto i lacerti sulla “rivoluzione vanagloriosa” di internet, che mira a “definire ogni aspetto dell’esistenza”. Antonio Gurrado 19 APR 2016
La casa della letteratura chiude perché mancano 50 centesimi Come se chiudesse Casa Manzoni a Milano. O Casa Goethe a Roma. Ha dovuto chiudere Villa Piccolo a Capo d’Orlando, la casa che fu di Lucio, Casimiro e Agata Giovanna Piccolo di Calanovella. 19 APR 2016
A 400 anni dalla morte di Shakespeare, un nuovo primo in folio dello scrittore rivede la luce su un'isola scozzese Cinzia Caserio 19 APR 2016
Non sparate sull’autofiction, piuttosto fatela meglio Quando in un discorso sul romanzo contemporaneo si sente parlare di autofiction, il critico mette mano alla pistola. Cosa sarà, si chiede il lettore, questa autofiction? Scelta di retroguardia da parte di chi nel romanzo ci crede ancora o compromesso al ribasso, è comunque utile. Ecco perché. Lorenzo Marchese 13 APR 2016
L'anima della foresta Un’oscura intelligenza vegetativa. Anche gli alberi avrebbero la memoria, il linguaggio e pure una certa socievolezza. In un libro, bestseller in Germania, la loro vita segreta. Per la guardia forestale Peter Wohlleben tutto comincia con la scoperta di un fusto secolare mezzo sepolto in un sentiero, ma vivo. Alessandra Iadicicco 11 APR 2016
Čechov, amico mio Esule a Parigi, negli ultimi mesi di vita Ivan Bunin ricordò l’antica frequentazione. Ne uscì un ritratto inedito del sommo novelliere. Una “irrimediabile tristezza” che si mescolava a una corrente di allegria. La vita non riesce a essere seria, questo è il dramma. Matteo Marchesini 11 APR 2016
Una futura koiné letteraria che superi le divergenze Cosa fare quando di un libro scritto benissimo non si condivide nulla? Elogiare la dedica. “La prima verità” di Simona Vinci è romanzo immigrazionista e neobasagliano. 09 APR 2016
Bagutta e altri nomi Il silenzioso sfratto di un premio letterario (nobile istituzione milanese, essendo il più antico in Italia). Problemi di cognomi nelle liste e sulle fotografie 08 APR 2016
Gallimard caccia l’editor “reazionario” “Tutti gli appelli contro di me alla fine hanno funzionato”, dice Richard Millet al Foglio. Un mese dopo la condanna di Anders Breivik, l’autore della strage di Utoya realizzata nel 2011, presso l’editore parigino De Roux, dal nome del fondatore dei Cahiers de l’Herne, comparve il libro di Richard Millet. 03 APR 2016
La vita come campo di sterminio comico. E’ finita la commedia di Kertész Diceva Martin Amis, capovolgendo il motto di Theodor W. Adorno in una formula altrettanto sentenziosa e in fin dei conti altrettanto falsa, che Auschwitz non ha reso impossibile la poesia ma la risata. C’è da supporre che Imre Kertész, si sarebbe turato il naso anche davanti alla variazione di Amis. Guido Vitiello 02 APR 2016