Maurizio Balsamo, un nuovo inizio A colloquio con l’analista di formazione freudiana, che spiega: “L’analisi è libertà di ricominciare un tragitto rimasto interrotto. Allo stesso tempo però essa apre all’acquisizione soggettivante di tutte le necessità che hanno contrassegnato la nostra storia e che ne hanno caratterizzato le traiettorie destinali, gli esiti, le domande, come ciò che abbiamo dovuto lasciare a margine o che gli altri ci hanno consegnato, come mandato, obbligo, prospettiva” Davide D'Alessandro 29 SET 2019
Franco Borgogno, una vita che cura una vita Lo psicoanalista torinese, di formazione freudiana, spiega: “Io credo che ciò che cura sia l’“essere responsivo” dell’analista, il fatto cioè che egli risponda alla sofferenza che gli comunica il paziente. Il fatto che egli trovi per quello specifico paziente e per quel momento dell’analisi il modo appropriato per essere responsivo con lui. Per questa ragione, in certi momenti, anche il tacere può essere la cosa migliore da fare, il tacere ascoltando quanto il paziente dice; il più spesso questo tacere va però accompagnato da un gesto di presenza partecipe” Davide D'Alessandro 26 SET 2019
Claudio Widmann, narcisismo e psiche collettiva A colloquio con lo psicoanalista di formazione junghiana, che avverte: “Il narcisismo mi pare la dinamica psichica a maggiore diffusione. Copre aree della grande patologia psichiatrica, della nevrosi vera e propria e di organizzazioni della personalità prive di esiti patologici. Se guardo all’ordinaria diffusione di atteggiamenti autoreferenziali, pretese egocentriche, superficialità di valori, ostentazione di immagini fittizie (virtuali e reali), sono indotto a ritenere che il narcisismo sia un tratto endemico nell’attuale psiche collettiva” Davide D'Alessandro 25 SET 2019
Giuseppe Di Chiara, curare con la psicoanalisi A colloquio con l’analista freudiano di lungo corso, che spiega: “L’esperienza analitica ha mostrato come lo scomporre e il conoscere le parti della psiche umana, in un contesto specifico che è quello della situazione analitica, consente nuovi rapporti tra le istanze psichiche, che conducono alla cura di alcune malattie della mente, prima di tutto le nevrosi. Gli elementi principali della qualità dell’analista sono il buon esito della sua analisi con il suo seguito di autoanalisi e il buon apprendimento nella sua formazione. La prima deve avergli consentito l’affrontamento e la maturazione evolutiva del complesso di Edipo, e la sua capacità di continua regolazione dello stesso. Il secondo deve avergli assicurato la capacità di continuare ad apprendere nel gruppo di lavoro di cui fa parte” Davide D'Alessandro 11 SET 2019
Silvia Lippi, corpo a corpo con Lacan A colloquio con l’analista di formazione lacaniana, che vive e opera a Parigi: “È stato il mio primo incontro con il pensiero psicoanalitico. È venuto prima di Freud, e ha condizionato e occupato gran parte della mia vita: ancora oggi mi scervello per cercare di capirlo. Non smetto mai di leggere i suoi scritti e seminari, e mi interrogo sulla pertinenza di certi suoi enunciati. Quello che mi convince in lui non è solo la sua forza innovatrice e clinicamente efficace, ma anche la sua posizione analitica, una posizione che è allo stesso tempo rigorosa, ironica e popolare: mai come con lui, la psicoanalisi ha brillato nel mondo della cultura internazionale” Davide D'Alessandro 09 SET 2019
Antonino Ferro, parole che curano A colloquio con lo psicoanalista freudiano, che precisa: “Forse non a caso la psicoanalisi è stata chiamata ‘the talking cure’. Ingredienti imprescindibili di un buon analista sono una analisi personale sufficientemente profonda, un training adeguato, un continuo lavoro su sé stesso e una successiva messa a punto degli strumenti di cui dispone” Davide D'Alessandro 07 SET 2019