tra le strade della protesta "In Myanmar non abbiamo alternative tra il vincere o il morire" “I militari usano munizioni letali, e a causa delle molte vittime la quantità di persone che partecipa alle proteste è diminuita. Però i manifestanti si stanno adattando. Molte township, ad esempio, hanno dichiarato l'autogoverno e mobilitato volontari per proteggere le loro strade. In una guerra di logoramento, vince chi regge di più!” Maurizio Stefanini 19 MAR 2021
Morti e incendi Al confine della repressione birmana Dal primo febbraio, ci sono stati più di duecento morti. Ma la contabilità delle vittime è un esercizio tanto inutile quanto falso: tutte le fonti del Foglio confermano che, come accade per molti prigionieri, anche molti morti vengono fatti sparire. Non per paura dell’opinione pubblica. E’ per il motivo opposto: in un paese in cui l’occulto, la dimensione magica è pervasiva, il mistero, la sparizione dei corpi incute terrore Massimo Morello 15 MAR 2021
La tonaca bianca contro i militari Dopo il golpe in Myanmar tutto si è complicato, ci sono nuovi personaggi che interpretano il bene e il male, in tutte le loro declinazioni. Da una parte Suor Ann, dall'altra i trafficanti Massimo Morello 11 MAR 2021
È sempre notte in Myanmar Lo sciopero indetto da lunedì e le manifestazioni hanno colto di sorpresa i militari che cercano di opporsi alla resistenza mischiando minacce e violenza. L'ultimo boicottaggio e la morte di Khin Maung Latt, della National League di Aung San Suu Kyi Massimo Morello 08 MAR 2021
In Myanmar non andrà tutto bene Un'altra giornata di manifestazioni si è conclusa con altri 51 morti. Il movimento che ha ispirato la protesta non potrà continuare a lungo la sua lotta, costretto dalla repressione e indebolito dalla mancanza di leadership. Ci sono due potenze che guardano: Cina e Russia, che da questa crisi potrebbero volere cose molto diverse Massimo Morello 04 MAR 2021
regionalizzazione globale La crisi in Myanmar dà inizio all’epoca del tribalismo L’Asean dice: non intervento. Gli equilibri si sono trasformati, c’è il potere cinese e il resto è frammentato Massimo Morello 03 MAR 2021
Sulla repressione La "sindrome cinese" in Myanmar Difficile stabilire che cosa abbia innescato questa sindrome cinese. Forse la straordinaria vittoria di Aung San Suu Kyi alle elezioni di novembre. Forse qualche suo errore nella gestione della vittoria. Forse la paura dei generali di perdere potere e veder crollare i loro affari (tesi più accreditata). Quasi sicuramente ha contribuito la sua delegittimazione in occidente per la questione rohingya Massimo Morello 28 FEB 2021
In Myanmar lo spazio per una soluzione pacifica s’è chiuso Le proteste contro il colpo di stato dei militari non si fermano. un’unica domanda: che farà la Cina? Massimo Morello 23 FEB 2021
La logica del caos Quel che dicono i tatuaggi della protesta in Myanmar I pi ze, dolorosamente impressi sulla pelle da un sanya, uno sciamano, sono in molti casi il segno di appartenenza a una gang, a un gruppo di uomini che hanno bisogno di protezione Massimo Morello 21 FEB 2021
La notte dei lupi di Yangon Le forze armate in Myanmar usano la violenza per cercare di fermare le proteste. Le bande criminali, le leggi contro la libertà di stampa, l'assenza di connessione e una generazione che è ancora troppo giovane per avere paura Massimo Morello 15 FEB 2021