L’autore francese mette sotto la lente Rousseau, Foucault, Sartre, Deleuze, Lévinas, De Beauvoir e Kierkegaard. Nel contesto di vita e scrittura, di enunciazioni o proclamazioni in pubblico e di concetti feticci, il libro si muove tra il predicare e il razzolare, tra l’analisi di testi famosi e il riscontro di uno scarto, tra ciò che sembra e ciò che è, tra ciò che si scrive e come si vive
Davide D'Alessandro