A colloquio con il noto psicoanalista e filosofo, che chiarisce: “Mi definisco uomo greco perché vuol dire prendere sul serio la morte. Prendere sul serio la morte ti dà il senso del limite. Il fondamento etico per i greci non sta nei comandamenti, ma nel senso del limite. Eugenio Borgna e Mario Trevi sono stati i miei maestri. Nel 1979, quando ho cominciato la professione analitica, le nevrosi avevano sfondo emotivo, sentimentale, sessuale. Oggi, che la sessualità è ampiamente sdoganata, la domanda è la ricerca di senso, si fatica a trovare il senso della propria esistenza, poiché viviamo nell’età della tecnica, che ci prevede come funzionari di apparati”
Davide D'Alessandro