Franco Ferrarotti, uomo di carta (e di ferro) Il (non) rapporto con il padre, uomo della Natura, è alla base dell’ultimo libro del grande sociologo. Dalla Bassa Vercellese a oggi, storia di due mondi diversi, di due figure lontane eppure ancora unite da un filo che non può spezzarsi Davide D'Alessandro 24 NOV 2019
Lacan e l'immaginario, la clinica del nostro tempo Se ne parla a Roma venerdì prossimo in una Conferenza molto attesa. A confronto psicoanalisti, psichiatri e filosofi Davide D'Alessandro 17 NOV 2019
Lacan e l'immaginario, la clinica del nostro tempo Se ne parla a Roma venerdì prossimo in una Conferenza molto attesa. A confronto psicoanalisti, psichiatri e filosofi Davide D'Alessandro 17 NOV 2019
Centoventi anni di psicoanalisi e il mondo va sempre meglio L’ultimo libro di Vittorio Lingiardi consente anche una doverosa riflessione sulla straordinaria invenzione di Sigmund Freud. Di conoscenza trattasi, di scandaglio critico, di discesa agli inferi, di accesso alla verità, a quella quantità di verità che ognuno di noi può permettersi di accettare. Se scienza è, è scienza capace di rivelare l’uomo a sé stesso. Non promette guarigione, ma conoscenza Davide D'Alessandro 15 NOV 2019
Vittorino Andreoli, i protagonisti della psiche Il noto psichiatra veronese nell’ultimo libro, edito da Centauria, presenta 50 personaggi che hanno fatto la storia dell’indagine sull’uomo. Dall’anima alla psicologia, dalla psicosomatica alla psichiatria, dalla psicoanalisi alle macchine terapeutiche, dalle molecole terapeutiche alla fenomenologia, fino ad arrivare alle neuroscienze, una galleria di ritratti per un racconto che lo riguarda e ci riguarda, per un racconto che non può avere fine Davide D'Alessandro 11 OTT 2019
Psicoanalisi di Matteo Renzi Rileggendo il vecchio saggio "Personalità 'come se' e politica" di Paul Roazen si capisce che, al contrario di quel che si pensa, l'ex presidente del consiglio è un buon politico ma un cattivo comunicatore Guido Vitiello 04 OTT 2019
Charles Melman, l'esplorazione di una servitù Il noto psicoanalista francese sarà a Roma il prossimo 26 ottobre presso il Centro studi San Luigi de' Francesi per l'incontro "Una donna sa ancora ciò che vuole?", con Marie-Charlotte Cadeau e il 27 ottobre al MACRO per la rassegna di incontri "Ripensare la comunità", organizzata da Castelvecchi Editore e Filosofia in Movimento, in collaborazione con Macro Asilo e con l'Associazione Lacaniana Internazionale-Roma. Castelvecchi, tra l’altro, pubblicherà tutte le opere di Melman, e i primi a partire da questo mese: "Che potere vogliamo?", conMarcel Gauchet; "L'arché-logica o la logica dei principi dellʼautorità"; "Psicologia dell'immigrazione", con Nazir Hamad. L’occasione è troppo ghiotta per non anticipare l’attesa visita con un’intervista. La stessa proposta a tanti analisti italiani Davide D'Alessandro 01 OTT 2019
Franco Borgogno, una vita che cura una vita Lo psicoanalista torinese, di formazione freudiana, spiega: “Io credo che ciò che cura sia l’“essere responsivo” dell’analista, il fatto cioè che egli risponda alla sofferenza che gli comunica il paziente. Il fatto che egli trovi per quello specifico paziente e per quel momento dell’analisi il modo appropriato per essere responsivo con lui. Per questa ragione, in certi momenti, anche il tacere può essere la cosa migliore da fare, il tacere ascoltando quanto il paziente dice; il più spesso questo tacere va però accompagnato da un gesto di presenza partecipe” Davide D'Alessandro 26 SET 2019
Nicolò Terminio, il genio di Lacan Il giovane psicoanalista di formazione lacaniana spiega: “Leggere i Seminari e gli Scritti di Lacan è un’esperienza estremamente coinvolgente perché si entra in contatto con il farsi dell’inconscio. La genialità di Lacan consiste nell’aver elaborato molto prima di tanti altri autori una certa concezione del soggetto e dell’inconscio. Nel panorama della psicoanalisi contemporanea la prospettiva di Lacan trova tantissime risonanze – al di là dei ghirigori e del gergo – nelle formulazioni di autori di primo rilievo” Davide D'Alessandro 24 SET 2019
Umberto Galimberti, l'uomo greco e il senso del limite A colloquio con il noto psicoanalista e filosofo, che chiarisce: “Mi definisco uomo greco perché vuol dire prendere sul serio la morte. Prendere sul serio la morte ti dà il senso del limite. Il fondamento etico per i greci non sta nei comandamenti, ma nel senso del limite. Eugenio Borgna e Mario Trevi sono stati i miei maestri. Nel 1979, quando ho cominciato la professione analitica, le nevrosi avevano sfondo emotivo, sentimentale, sessuale. Oggi, che la sessualità è ampiamente sdoganata, la domanda è la ricerca di senso, si fatica a trovare il senso della propria esistenza, poiché viviamo nell’età della tecnica, che ci prevede come funzionari di apparati” Davide D'Alessandro 23 SET 2019