La difesa dell'ambiente? Passa per la tecnologia
Protestare non basta, bisogna trovare (e studiare) delle soluzioni. Eccone alcune presentate alla Maker Faire in corso a Roma
Protestare non basta. Per migliorare la salute del nostro pianeta, tocca trovare (e soprattutto studiare) delle soluzioni, e in questo la tecnologia può aiutarci. Questo il messaggio che sembra arrivare da Giorgia Pontetti, “ingegnere elettronico e astronautico con un animo contadino”, che alla Maker Faire in corso a Roma (la manifestazione si chiuderà domani, 20 ottobre), presetna il suo progetto di agricoltura idroponica (tradotto brutalmente, “senza la terra”) in un container: coltivazione ad alta densità, che fa risparmiare acqua ed energia e non immette CO2 in atmosfera.
Ma visitando i padiglioni dell'evento dedicato all’innovazione ci si può imbattere anche nel lavoro della Fondazione Fosan che riutilizza le farine di frutta per produrre alimenti (ce lo spiega Cristiana Cireddu), mentre Cristiano Ferilli presenta i suoi occhiali da sole con la montatura realizzata riciclando le fibre dei fichi d'india e dell'ulivo.
Nicky Silvestri è invece il uno dei giovani talenti di 3Bee che ha messo a punto un progetto di Internet of Things legato agli alveari. Obiettivo: monitorare la salute delle api, coniugando anche qui progresso, attività umana e ambiente.