Il XXI secolo sembra avere un’inclinazione speciale per i rivoluzionari adolescenti o poco più. Ovviamente, non si chiamano più rivoluzionari – termine vetusto che tradisce le proprie intrinseche debolezze: utopia e violenza, poco cool la prima, politically incorrect la seconda. Non rivoluzionari dunque, ma attivisti. Qualche anno prima di Greta, di Olga Misik e delle Sardine, c’era Aaron Swartz. Tutt’altra battaglia, ma narrazione simile, almeno fino al tragico epilogo. Riassunto delle puntate precedenti per chi non abbia dimestichezza con hacker, programmi open-source, il movimento open access, neutralità della rete e altre rivendicazioni dell’era digitale.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE