Lo stato è più che mai presente, ma occorre ripensarlo ora che l’innovazione tecnologica avanza, a volte meravigliosa, a volte inquietante. La necessità di riprendere il controllo sui big data e di una nuova alfabetizzazione. Il libro di Lorenzo Casini
Il giurista Lorenzo Casini (è professore ordinario di Diritto amministrativo e capo di gabinetto al ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo), ha scritto un libro chiaro e interessante: Lo Stato nell’era di Google. Chiaro per quelli come me, curiosi ma ignoranti in materia e non particolarmente dotati per capacità mnemoniche, quindi incapaci di incamerare codici su codici. Meno male che Casini non si concentra sul contenuto delle norme ma spiega perché una determinata norma è stata scritta (se si comprende il perché si ricorderà più facilmente il contenuto di quella norma): quindi, appunto, la trattazione risulta chiara. Nonché interessante, perché oltre a riassumere (scusate il bisticcio) cosa è stato lo stato nei secoli, si pone il problema di cosa sarà (lo stato) ora che la globalizzazione un po’ avanza e un po’ arretra, e l’apporto tecnologico è fenomenale, e a volte meraviglioso e a volte inquietante.
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