Nel grande gioco digitale, priva di una Silicon Valley continentale, l’Europa sta studiando una strategia difensiva, al limite del protezionismo. L’artefice di questa “controrivoluzione”, molto più che Margrethe Vestager, commissaria alla Concorrenza, si chiama Thierry Breton, di nazionalità francese, professore ad Harvard, manager del pubblico e del privato, nonché raffinato scrittore di fantascienza. E’ stato ministro delle Finanze in patria e ceo di France Telecom, oggi commissario al Mercato interno, gestisce uno dei più grandi portafogli del governo dell’Unione, che va dal digitale all’industria della Difesa. E’ lui a credere nell’ipotesi di una grandeur tecnologica dell’Europa, capace di confrontarsi con i giganti statunitensi.
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