La Russia blocca l'accesso a Facebook e Twitter

Andrea Trapani

L’attività del Roskomnadzor in queste settimane è frenetica. Prima chiede a Google di risolvere il problema delle “fake news”, indicando come notizie false tutte quelle non governative, poi bloccare l'accesso ai due principali social network

L’attività del Roskomnadzor in queste settimane è frenetica. Vero è che, durante un conflitto, il servizio federale per la supervisione della connessione e la comunicazione di massa deve fare gli straordinari. Letteralmente. Nei mesi scorsi aveva messo nel mirino Netflix e altri big player, oggi ha deciso di colpire Google e Facebook. Se stamani a Big-G veniva chiesto di risolvere il problema delle “fake news”, indicando come notizie false tutte quelle non provenienti dagli ambienti governativi, nel pomeriggio ha deciso di bloccare l'accesso alla rete Facebook (di proprietà di Meta Platforms, Inc.) nella Federazione Russa. Anche se in Russia (e Ucraina) è Vkontacte il principale spazio social Facebook, assieme a Instagram, rimane comunque tra i social occidentali più utilizzati nel paese. Con circa 36 milioni di utenti attivi mensilmente, si configura come uno strumento strategico da utilizzare nella propria digital strategy. Commerciale e, ovviamente, governativa. Senza ufficializzazione, al momento ci sono anche le prime segnalazioni di impossibilità nel raggiungere Twitter.

  

“Da ottobre 2020 sono stati registrati 26 casi di discriminazione contro i media russi e contro le risorse informative da parte di Facebook”, scrive il Roskomnadzor. Nei giorni scorsi, continua il regolatore russo, il social network ha limitato l'accesso agli account del canale televisivo Zvezda, l'agenzia di stampa RIA Novosti, Sputnik, Russia Today nonché le risorse informative Lenta.ru e Gazeta.ru. “Le suddette restrizioni sono vietate dalla legge federale n. 272-FZ”, si legge. Come nel caso di Google, per lo (pseudo)garante si tratta di un attacco “per influenzare le persone coinvolte in violazioni dei diritti umani e delle libertà fondamentali, dei diritti e delle libertà dei cittadini della Federazione Russa" (sic). Insomma, per l’autorità russa, la decisione è stata adottata “per prevenire violazioni dei principi alla base del libero flusso delle informazioni e del libero accesso degli utenti russi ai media russi su piattaforme Internet straniere”. Bizzarro.

 

Come accedere a Facebook bypassando il blocco dei provider russi

Per accedere a Facebook ora, proprio gli utenti russi, dovranno tentare altre vie. Sempre più difficile l’accesso via VPN che non è illegale ma regolamentato proprio dalle autorità governative: un paradosso che vede i pochi provider vendere i propri servizi rispettando le regole proprie del Roskomnadzor. Un loop infinito che si risolve tramite Tor che permette, per sua natura, una comunicazione anonima basata sulla seconda generazione del protocollo di rete di onion routing: tramite il suo utilizzo è molto più difficile tracciare l'attività Internet dell'utente essendo finalizzato a proteggere la privacy degli utenti, la loro libertà e la possibilità di condurre delle comunicazioni confidenziali senza che (in teoria) vengano monitorate o intercettate. Ovviamente la Russia sta cercando di fermare anche queste connessioni da fine dello scorso anno, quando fu bloccato l'accesso al sito del browser Tor (torproject.org). L’annuncio del blocco ufficiale era arrivato dopo le denunce da parte di alcuni utenti che non riuscivano ad accedere al sito web Tor Project. Al momento però è la strada migliore. Chi riesce ad accedere tramite Tor, l'URL di Facebook da digitare è questo

A sorpresa, infatti, Facebook da tempo sta ampliando il suo sostegno alla rete Tor rilasciando, nel corso degli anni, nuovi supporti e dedicando anche una pagina della propria piattaforma al servizio.

 

Intanto la stessa Anonymous ha lanciato, lo scorso 27 febbraio, un videomessaggio a Putin fornendo questi stessi consigli, ovvero invitando i cittadini russi a utilizzare la rete Tor o una Virtual Private Network per aggirare la censura da parte dei provider internet e accedere a tutti i contenuti vietati giorno dopo giorno. Almeno finché sarà possibile. Il timore di una repentina implementazione delle tecniche cinesi per il controllo della rete internet è dietro l’angolo.

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