eminenze grigie
Dietro alla passione di Musk per Twitter c'è Peter Thiel, guru del trumpismo
L'ideologo della New right americana potrebbe avere ispirato con le sue idee libertarie la scalata del ceo di Tesla al social network.
Nella decisione di comprare Twitter, Elon Musk sarebbe stato influenzato da colleghi imprenditori, intellettuali e qualche troll. Lo stesso Jack Dorsey, cofondatore del social network e suo amministratore delegato fino allo scorso novembre, avrebbe sussurrato all’orecchio di Musk, sottolineando quanto Twitter sarebbe migliore se non dovesse rendere conto agli azionisti.
Sono dettagli resi noti da un retroscena del Wall Street Journal, che spiegherebbero anche i tweet distensivi (anzi, entusiasti) con cui Dorsey ha accolto l’offerta di Musk. Ma non c’è solo @jack a fare da consigliere a Elon, che pare sia ancora molto influenzato dai membri della cosiddetta “PayPal Mafia”, la mafia di PayPal, nome con cui si indica un gruppo di persone d’enorme successo che, nei primi anni del Duemila, hanno avuto a che fare con l’omonimo servizio di pagamenti online. Oltre allo stesso Elon Musk (fondatore di X.com, società che si fuse con PayPal nel 2000), troviamo anche Peter Thiel, col tempo diventato l’eminenza grigia della Silicon Valley, il cardine tra il potere tecnologico e quello politico. Thiel è anche noto per essere stato uno dei più attivi e generosi donatori di Donald Trump, oltre che l’animatore di una nuova corrente politica della destra americana: la chiamano “New Right”, la nuova destra, è il trumpismo oltre Trump.
Mentre Thiel ha sempre sostenuto una destra piuttosto radicale, il ceo di Tesla ha adottato una strategia diversa, appoggiando a suo tempo Barack Obama, ma anche twittando l’occasionale apertura a posizioni conservatrici. Le ultime settimane hanno cambiato tutto: Musk ha denunciato l’estremizzazione delle posizioni dei liberal, mentre un pezzo di destra attende di rivedere su Twitter alcuni dei suoi esponenti più radicali che da tempo ne sono banditi (soprattutto Trump). A proposito dell’ex presidente, il Wall Street Journal ha rivelato che la sua messa al bando dal social, arrivata dopo l’attacco di Capitol Hill del 6 gennaio 2021, fu imposta a Jack Dorsey dal resto dell’azienda. Jared Birchall, uomo di fiducia di Musk, ha raccontato che il capo di Tesla era del tutto contrario alla “censura” di un presidente in carica. Possiamo quindi immaginare che Musk abbia in qualche modo influenzato Dorsey (con cui si scriveva spesso usando i messaggi privati di Twitter). Ma chi influenza davvero Elon Musk?
La risposta, retroscena dopo retroscena, finisce sempre per essere la stessa: Peter Thiel. E’ la sua influenza a connotare politicamente la “scalata” a Twitter da parte di Musk, che ha sempre raccontato di voler comprare il social per ristabilirvi “la libertà d’espressione”, una missione che riecheggia gli ideali libertari a lui cari. Per capire Musk, quindi, occorre guardare alla fonte di tutto: a Thiel e alla sua idea di “nuova destra”. Secondo James Pogue, autore di un’introduzione alla “New Right” pubblicata da Vanity Fair, questo movimento sostiene che “l’establishment e la globalizzazione hanno fallito, le politiche migratorie attuali depredano la classe media e il paese deve smantellare le istituzioni federali”.
Alla base c’è un netto rifiuto di uno dei punti cardine dello spirito americano, “il fatto che la crescita economica e l’innovazione tecnologica ci condurranno inevitabilmente verso un futuro migliore”. Questa nuova destra può essere vista come “un progetto per ribaltare la spinta del progresso, quanto meno nel modo in cui lo interpretano i liberal”, scrive Pogue. Un movimento critico nei confronti dell’intervento statale, come da norma per i libertari, ma anche dello strapotere dei colossi digitali, da Facebook in giù, colpevoli di sostenere i democratici e limitare la libertà d’espressione. Insomma, miliardari tecnologici che se la prendono con le aziende che li hanno resi ricchi (Thiel è da anni nel consiglio di amministrazione di Meta, dopotutto).
E’ a questa particolare visione del mondo che Peter Thiel ha dedicato la sua vita, oltre che una quota notevole dei suoi fondi economici, ispirando una parte sempre più potente dell’industria tecnologica, della società e della politica statunitense. Dietro ai tweet ironici con cui Musk promette di comprarsi anche la Coca-Cola “per rimetterci dentro la cocaina”, c’è anche una voce che non ha mai smesso di ascoltare: quella del suo vecchio socio Peter Thiel, l’uomo da cui tutto è cominciato.