La capriola di Zuck
Meta soffre TikTok e s'attrezza per copiarlo, dimenticando il (costoso) metaverso
Menlo Park sta lavorando a un piano per trasformare il proprio feed dotandolo di un potente algoritmo in grado di scovare post e video, senza badare al network di amici e contatti, per dare un’esperienza più varia e divertente agli utenti. Ma c'è un problema di "età"
Trasformare un social network in crisi in una rampa di lancio per il metaverso era già di per sé complicato, ma lo è ancora di più se, come rivelato questa settimana, Facebook vuole anche diventare TikTok, senza però tradire le proprie origini. L’azienda sta infatti lavorando a un piano per trasformare il proprio feed dotandolo di un “discovery engine” (un motore di scoperta di contenuti), ovvero un potente algoritmo in grado di scovare post e video, senza badare al network di amici e contatti, per dare un’esperienza più varia e divertente agli utenti. Se questa descrizione vi ricorda TikTok, non siete nel torto: Meta sta soffrendo la concorrenza del social cinese e ha deciso di seguire le sue tracce.
Nel gergo delle startup si parla spesso di pivot, un cambiamento di strategia netto e drastico che di solito avviene nella prima fase di vita di un’azienda. La stessa Instagram – oggi di proprietà di Meta – è nata come app per il check-in (tipo Foursquare), con il nome di Burbn. Il servizio era però confuso e poco convincente, così i suoi fondatori decisero di puntare sulla funzionalità più usata dagli utenti: la condivisione di foto. Scelsero di seguire questa direzione e così nacque Instagram. Il pivot è un momento importante nell’epica della Silicon Valley, la crisi da cui può nascere un impero. Una fase simile porta però anche incertezza e instabilità, per questo viene solitamente affrontata da realtà giovani e snelle. Facebook, invece, è ormai diciottenne (è stata fondato nel 2004) e non è esattamente una startup, con i suoi 2,9 miliardi di utenti in tutto il mondo e i suoi 70 mila dipendenti. E’ per questo che l’idea che un gigante di queste dimensioni voglia cimentarsi non in un pivot ma addirittura in due – metaverso e TikTok – sta facendo piuttosto discutere, soprattutto perché Facebook sembra costretta a provarci per provare a sopravvivere.
La trasformazione che interesserà il servizio è stata descritta dal sito The Verge, che ha ottenuto un’informativa riservata del responsabile di Facebook presso Meta, Tom Alison. Ecco come sarà la sua app nel futuro: al centro di tutto ci sarà un mix di stories e reels, seguito dai consigli del discovery engine, che pescherà sia da Facebook sia da Instagram, ormai sempre più uniti. “Sarà più visuale, basata sui video” e spingerà alla condivisione con gli amici tramite messaggi privati. A tal proposito, “Facebook sta lavorando per posizionare la casella della posta di Messenger in alto a destra, annullando la famosa decisione di otto anni fa di separare le due app”. Difficile immaginare un simile accrocchio ma val la pena soffermarsi su un dettaglio piuttosto importante: Facebook è nata per “collegare le persone della nostra vita”, per citare un suo vecchio slogan, eppure questo progetto non sembra prevedere contenuti di questo tipo. Al loro posto, le stories (formato copiato a Snapchat nel 2016), i reels (altro formato “ispirato” da TikTok), affiancati a un “motore” che sembra ancora una volta un calco del social di ByteDance. Di Facebook, nel Facebook del futuro, non sembra esserci nulla.
A complicare le cose, come ha scritto il giornalista Casey Newton, “Meta ha bisogno che il secondo pivot funzioni per finanziare il primo pivot”. Ovvero, la metamorfosi di Facebook in TikTok è necessaria per rimettere in sesto l’azienda, che ha perso metà del suo valore di mercato dallo scorso febbraio, a causa del declino del social network, dei primi scricchiolii di Instagram e della concorrenza di TikTok; ma soprattutto, a causa del fuoco amico del metaverso stesso, su cui Meta ha investito dieci miliardi di dollari nel 2021 e che continuerà a pesare sul bilancio dell’azienda per molto tempo. Eccolo, il doppio carpiato con avvitamento di Meta: diventare TikTok per salvarsi da una crisi profonda, nella speranza di riuscire a costruire una nuova frontiera del web, il metaverse, che, secondo alcuni esperti (peraltro ottimisti), non sarà realtà prima di dieci anni. Un’acrobazia che potrebbe sembrare una spirale discendente.
Pietro Minto