Google Maps cambia e ci ricorda che c'è la crisi energetica

Andrea Trapani

L'ultima novità nelle mappe è la possibilità di scegliere il percorso meno costoso in carburante, o più ecologico, a seconda di ciò che non sappiamo ancora di desiderare

Nessuno si sorprenderà se ricordiamo, ancora una volta, che le mappe più popolari al mondo non sono più quelle degli atlanti. La digitalizzazione ha permesso di rivoluzionare l’accesso alla cartografia, ormai anche il più scarso della classe in geografia sa dove si trova in ogni istante. O quasi. Il merito più grande è di Google Maps, servizio su cui il team di ricerca di Mountain View lavora continuamente per introdurre nuove funzionalità. Certo, non è l’unico servizio del genere (anzi) ma se già nel 2018 analizzavamo su come avesse praticamente monopolizzato il settore con una quota di mercato pari al 67 per cento - a cui seguivano Waze col 12 per cento (sempre di proprietà di Google, ndr), Apple Maps 11 e MapQuest 8 - lo scorso anno Google Maps è riuscita ad essere ancora l'app di mappe e navigazione più scaricata negli Stati Uniti e nell’Europa occidentale.

Un risultato incredibile visto che è un'app preinstallata su tutti gli smartphone Android. Insomma, è il segreto di Pulcinella, significa che la vogliono avere anche gran parte dei possessori di iPhone e iPad. Continua a crescere anche la “sorella” Waze, con 13,4 milioni di download nello stesso periodo in esame. Numeri quasi da... monopolio.

 

Google Maps, una crescita senza fine per fatturato e servizi

Questa penetrazione nel mercato, nonché l’apprezzamento degli utilizzatori, permette a Google di innovare continuamente l’app e i propri servizi. Per farlo utilizza una mole “infinita” di dati, talmente tanti che, dal 2007 a oggi, le fotocamere di Google Street View hanno raccolto più di 220 miliardi di immagini, mappando oltre 10 milioni di luoghi in 87 paesi. Grazie a questo sforzo, Google mantiene la propria quota di mercato e continua a fare soldi. Sì, ovvio: le mappe sono gratuite, ma generano un enorme giro d’affari. Le nuove funzionalità non arrivano mai a caso: nella primavera dello scorso anno furono introdotte numerose novità, di cui – forse la più attesa – diventa disponibile in Italia proprio da oggi.

    

 

Con un post sul proprio blog, Google utilizza un divertente esempio – un viaggio in auto tra Grosseto e Orvieto – per promuovere la possibilità di scegliere un percorso “eco-friendly”. Al di là del fatto che il percorso consigliato è quello che ogni persona avrebbe fatto anche prima dell’avvento delle mappe online, cosa rappresenta questa nuova scelta?

Siamo di fronte a una semplice alternativa al percorso più veloce o più breve? No. Per capirne a fondo il fine, bisogna guardare l’indicatore che mostra il risparmio stimato in termini di emissioni di CO2. Un messaggio ambientale ma soprattutto una risposta ai consumi e ai costi di viaggio.

L’economia, in senso lato, è la “benzina” del servizio. In questo caso letteralmente: il percorso ecosostenibile, infatti, è quello più efficiente dal punto di vista del consumo di carburante, qualora non fosse anche il più veloce. Se non bastasse a colmare il “senso di colpa” del viaggiatore, ricordano gli sviluppatori, la ricerca Google vi aiuterà a trovare gli hotel che si impegnano in modo significativo ad adottare pratiche ecologiche: per le strutture certificate per il rispetto di elevati standard in tal senso, come quelli richiesti da Green Key o EarthCheck, verrà mostrato un badge di certificazione ecologica accanto al loro nome. Soldi e sostenibilità, un connubio sempre più stretto.

Inserire dati, consigliare percorsi, far apparire i luoghi dei partner fa parte di un business, un’ecosistema economico, che rappresenta la forza imprenditoriale e tecnologica di Google.

Maps non fa eccezione, anzi, riesce a dimostrare che l’azienda statunitense possa rispondere a ogni eventualità. I clienti vogliono il percorso più corto? Fatto. I clienti vogliono il percorso più ecologico? Fatto. Volete scegliere sempre e comunque il percorso più veloce, a prescindere da tutto? Nessun problema: basta regolare le preferenze in Impostazioni.

Il tutto grazie alla possibilità di sapere sempre cosa desideriamo. In tempo (più o meno) reale. Come le mappe di navigazione.

 

Introdurre le funzionalità prima che i clienti sappiano di desiderarle

L’ultima novità, annunciata alla conferenza degli sviluppatori di quest’anno, è la visuale immersiva. Si tratta di una modalità di utilizzo che permetterà di vedere sullo schermo la città su cui ci stiamo informando in tre dimensioni. Il sistema è in grado di riprodurre in 3D non solo i monumenti e i luoghi di interesse, ma anche tutti gli edifici grazie ai miliardi di immagini già registrate e catalogate.

   

       

Un servizio che risponde alle esigenze dei clienti? La posizione sul mercato, quella che per l’Europa è dominante, permette a Google di ricoprire un duplice ruolo: fornitore di servizi e “pundit” allo stesso tempo. Google Maps, infatti, riesce a rappresentare quel ruolo dell’esperto che, grazie alle sue conoscenze e alle proprie possibilità, non solo spiega la realtà ma introduce anche nuovi bisogni e le relative risposte. Insomma, qualcuno di noi sentiva la necessità di immergersi – verbo non casuale – tra le bellezze di una città che supporta la “Immersive Mode” su un’app di mappe? Probabilmente no. Eppure, statene certi, appena sarà lanciata molti di noi saranno connessi a Google Maps spulciandone tutti i dettagli. Il successo di Big G è tutto qui.

Di più su questi argomenti: