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libertà di cinguettio

Twitter e la moderazione. Musk vuole ispirarsi al modello Meta

Alberto Cantoni

Il patron di Tesla è intenzionato a lanciare un consiglio per la supervisione dei contenuti, seguendo le orme di Mark Zuckerberg. Intanto dialoga con le associazioni per i diritti civili e fa sapere che non apporterà modifiche nella policy del social prima delle elezioni di midterm di settimana prossima

L'uccellino è "libero", ma ancora non si sa in quale direzione volerà. Venerdì scorso, poche ore dopo aver ufficializzato l'acquisto di Twitter, Elon Musk ha comunicato che sotto la sua guida l'azienda avrebbe formato un "consiglio di moderazione dei contenuti, con punti di vista molto diversi". Le parole hanno destato una reazione stranita tra chi, seguendo la vicenda, ha interpretato la scelta come un passo indietro rispetto alle posizioni rivendicate in passato dal miliardario.

  

 

Prima della chiusura dell'affare, il patron di Tesla e SpaceX aveva più volte ribadito la volontà di rendere il social dei cinguettii "una piattaforma libera". Cosa ciò significasse, con esattezza, era un mistero. Ora, ancor di più. A inizo anno aveva detto che avrebbe anche "annullato il divieto permanente" imposto all'ex presidente Donald Trump, permettendogli di tornare a twittare sulla piattaforma. Ora viene da chiedersi se, quando e come una decisione del genere verrà sottoposta a questo fantomatico nuovo consiglio.

 

La strategia di Musk, a ogni modo, rispecchia quella intrapresa da Meta nel 2018 (all'epoca Facebook Inc.), quando Mark Zuckerberg annunciò la formazione di un "consiglio di supervisione" composto da una ventina di persone - ex politici, attivisti e giornalisti - per la moderazione del suo social network. L'Oversight Board, la "Corte suprema" di Facebook, è diventata operativa nel 2020 e nel tempo ha preso posizione su questioni quali l'esposizione di immagini di nudo o la diffusione di retoriche di stampo anti-musulmano. A volte, con qualche esitazione di troppo: dopo l'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021, il Board aveva rimandato la decisione a Zuckerberg in persona, giustificandosi di non avere a disposizione "informazioni sufficienti". Al contrario di quanto aveva fatto l'ex Ceo di Twitter Jack Dorsey, che aveva immediatamente bandito il tycoon dal suo regno. Con polemiche e ampollose discussioni sulla libertà d'espressione a seguire.

  

Dopo mesi di ruggiti ideologici a suon di tweet (da fruitore), ora Elon (da capo) sembra essersi rabbonito. Procede, passo dopo passo, a definire in maniera minuziosa i dettagli del suo piano di "stravolgimento positivo". Ha tante - forse troppe - parti da ascoltare e da accontentare. E lo sta facendo diligentemente, pare. Martedì ha incontrato alcuni gruppi e associazioni per i diritti civili, tra cui la Naacp (National Association for the Advancement of Colored People) e la Anti-Defamation League. Durante i 45 minuti di discussione, i gruppi hanno avanzato la richiesta di una moratoria di diversi mesi sulle modifiche alle politiche e ai processi decisionali di Twitter; l'obiettivo era assicurarsi che non verranno apportate modifiche alle regole sui contenuti del social prima della certificazione dei risultati delle elezioni di metà mandato, previste settimana prossima. Musk sarebbe "apparso attivamente impegnato e in ascolto durante l'intero incontro", come riferito da Yael Eisenstat, vicerpesidente dell'Anti-Defamation League. Ieri è arrrivata una sorta di conferma, con Musk che ha twittato spiegando che per chi ha violato le regole di Twitter non sarà permesso tornare finché non sarà stato stabilito un meccanismo chiaro, "che richiederà almeno qualche altra settimana".

   

Nei giorni scorsi il nuovo capo di Twitter ha incontrato anche i dirigenti del settore pubblicitario per discutere sulle preoccupazioni legate alla possibilità che i loro marchi vengano affiancati a contenuti ritenuti tossici. In questo scenario, l'Oversight Board di Meta ha confermato di voler intavolare un confronto, comunicando che avrebbe "accolto con favore l'opportunità di discutere i piani di Twitter in modo più dettagliato".

   

    

Tra le proposte in cantiere per la moderazione intanto resta Birdwatch, una funzione basata sulla comunità che consente alle persone di identificare le informazioni nei tweet che ritengono fuorvianti. L'iniziativa è ancora in fase di test ma presto verrà estesa ai contenuti più rilevanti ("di alto profilo"). Nel frattempo Musk continua a tweettare: mercoledì ha ribadito il suo obiettivo: "Rendere Twitter la fonte di informazioni più accurata sulla Terra, a prescindere dall'appartenenza politica". Ci teneva a precisarlo, ancora. Che sia un argomento che ti sta particolarmente a cuore, caro Elon, l'avevamo capito. Ora aspettiamo i fatti.

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