Articoli artificiali? No
L’esperimento del Foglio su ChatGPT è un rischio per la qualità dei giornali. Polemica
Al direttore - Caro Cerasa, l’esperimento del Foglio di pubblicare un articolo al giorno scritto con chat GPT è non solo sbagliato, ma anche pericoloso. Esso rischia di sdoganare una tendenza forse inevitabile: fare un passo in avanti verso una stagione in cui alcuni giornalisti potrebbero essere sostituiti dall’intelligenza artificiale.
Il primo problema di questo esperimento è la qualità dei contenuti prodotti dall’IA. Nonostante i recenti progressi nell’ambito dell’elaborazione del linguaggio naturale, la produzione di contenuti di alta qualità richiede ancora la capacità umana di comprendere e analizzare le notizie, riconoscere i fatti, identificare le fonti attendibili e valutare il contesto sociale e politico in cui si inseriscono. L’IA, al contrario, si limita a elaborare le informazioni già presenti nei suoi database senza la capacità di analisi critica e di interpretazione propria del giornalismo.
Il secondo problema riguarda l’etica del giornalismo e la responsabilità sociale dei giornalisti. La professione del giornalista implica la tutela del diritto alla libertà di informazione, ma anche la responsabilità di garantire la qualità e l’accuratezza dei contenuti prodotti. L’utilizzo dell’IA potrebbe favorire la diffusione di notizie false o di contenuti tendenziosi, compromettendo la fiducia dei cittadini nella professione del giornalismo e la qualità della democrazia.
Il terzo problema riguarda il rischio di sostituire i giornalisti con l’IA. Sebbene l’automazione possa essere utile per semplificare alcune attività ripetitive o di routine, essa non può sostituire completamente la capacità umana di valutare le notizie e di produrre contenuti di alta qualità. Inoltre, l’automazione potrebbe avere un impatto negativo sull’occupazione dei giornalisti, mettendo a rischio la diversità e la pluralità delle voci presenti nel dibattito pubblico.
L’esperimento del Foglio di pubblicare un articolo al giorno scritto con chat GPT è un passo nella direzione sbagliata. Essa rischia di sdoganare una tendenza pericolosa verso l’automazione del giornalismo, compromettendo la qualità e l’etica della professione e mettendo a rischio la diversità e la pluralità delle voci presenti nel dibattito pubblico.
Marco Moretti, docente di Scienze politiche
Questo articolo è stato scritto con ChatGPT e fa parte della colonna di testi del Foglio scritti con questa tecnologia nell’ambito di questo concorso. La mail a cui inviare le segnalazioni è: [email protected]