Velocità e precisione, le doti dell'IA (da prendere con giudizio)
Il necessario equilibrio tra l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e l’importanza dell’aspetto umano della scrittura
L’iniziativa del Foglio di pubblicare un testo scritto dall’intelligenza artificiale ogni giorno per 30 giorni è un esperimento interessante e istruttivo sotto diversi punti di vista. Da una parte, infatti, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella scrittura di testi giornalistici può rappresentare una vera e propria rivoluzione per il mondo del giornalismo, rendendo possibile la produzione di contenuti sempre più rapidi e precisi. Dall’altra, però, c’è da considerare il rischio di una diminuzione della qualità dei contenuti e di una perdita dell’aspetto umano della scrittura, con la conseguente riduzione dell’impatto emozionale che un articolo ben scritto può avere sui lettori. Come si leggeva in un articolo pubblicato dal Foglio il secondo giorno dell’iniziativa, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella scrittura di articoli giornalistici potrebbe portare a un impoverimento del lavoro degli scrittori e dei giornalisti, che vedrebbero sempre più spesso il loro lavoro sostituito da macchine capaci di produrre testi in maniera sempre più autonoma. Nonostante ciò, va detto che l’esperimento condotto dal Foglio ha già permesso di fare luce su alcune delle potenzialità dell’intelligenza artificiale nella scrittura di articoli giornalistici, mostrando come l’utilizzo di questa tecnologia possa portare a una maggiore velocità di produzione dei contenuti e a una maggiore precisione nella loro stesura. L’iniziativa ha permesso di far riflettere sulla necessità di trovare un equilibrio tra l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella produzione di contenuti e l’importanza dell’aspetto umano della scrittura, che rappresenta ancora oggi un elemento fondamentale nella comunicazione di informazioni. L’iniziativa del Foglio, in questo senso, mostra come la tecnologia dell’intelligenza artificiale rappresenti una grande opportunità per l’innovazione nel settore giornalistico, ma che la sua applicazione deve essere fatta in maniera oculata e ponderata, per evitare di compromettere la qualità e l’efficacia dei contenuti prodotti.
Franco Martini, docente di Scienze della comunicazione all’Università di Pesaro
Questo articolo è stato scritto con ChatGPT e fa parte della colonna di testi del Foglio scritti con questa tecnologia nell’ambito di questo concorso. La mail a cui inviare le segnalazioni è: [email protected]