L'analisi
Le apocalittiche previsioni di Hinton su ChatGPT vanno ascoltate, ma con un orecchio solo
Il timore che le IA si diffondano nel mondo è infondato, lo dimostra uno studio di Goldman Sacks sull'incremento della produttività dei lavoratori (proprio grazie all'intelligenza artificiale)
"Stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus”. Con questo esametro, che chiude il romanzo “Il nome della rosa”, Umberto Eco cita Bernardo di Cluny, un monaco filosofo del XII secolo, dando una chiave di interpretazione al titolo del libro. Tutto svanisce nel tempo, come una rosa, della quale possiamo possedere solo il nome. Orbene, Geoffrey Hinton, nel ruolo indiscusso di Gran Maestro Globale dell’IA, avrà pure buone ragioni per dimettersi da Google e poter confessare al mondo i propri timori per l’imprevedibile e pericolosa evoluzione di ChatGPT e della Generative AI, ma forse si è perso il libro di Umberto Eco. Se avesse risciacquato i panni intellettuali nel nostro stesso fiumiciattolo letterario, Hinton si sarebbe accorto di assomigliare al legnoso bibliotecario Jorge da Burgos, il quale, con il pur commendevole intento di proteggere l’umanità dalla corruzione del riso e del divertimento, avvelenava chiunque provasse a leggere la Commedia di Aristotele. Suvvia Mr. “Jorge” Hinton: anche ChatGPT, come tutti noi, possiede solo i nomi nudi. La Generative AI non potrà fermare il flusso della storia e l’affascinante viaggio dell’umanità in essa. Nomina nuda tenemus, caro Hinton, e la rosa rimarrà inafferrabile anche alle diavolerie di Open Ai e dei suoi fratelli virtuali.
Ci risulta un solo caso di incarnazione del Verbo, ma è opportuno considerarlo un evento eccezionale. La diretta trasformazione in storia ed esperienza umana delle parole generate (e non create) da GPT, per il resto di noi, rimane un atto di fede. In assenza di specifici lumi giovannei, dobbiamo accontentarci delle stime di Goldman Sachs, che parlano di un incremento medio della produttività annua dei lavoratori pari al 3,1 per cento, proprio grazie al contributo dell’IA. Almeno per un po’, non si illudano di sloggiare noi umani dal ruolo di specie terrestre dominante, questi simpatici pappagalli stocastici che ripetono con imbattibile ma insipida rapidità cose lette qua e là. Ascoltate pure, cari lettori, le apocalittiche previsioni di Hinton, ma con un orecchio solo. Nel frattempo, sperimentate e scoprite i nuovi orizzonti aperti da questa tecnologia. Ricordatevi, però, di compilare l’apposito modulo per il Gdpr, che sennò il Garante richiude tutto.
Cose dai nostri schermi